Dottoressa del Pronto Soccorso su Fb:
«I migranti andrebbero annegati»

Dottoressa del Pronto Soccorso su Fb: «I migranti andrebbero annegati»
di Ilaria Bosi
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Martedì 28 Agosto 2018, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 13:02
SPOLETO - I migranti? “Andrebbero annegati al largo”. È solo la chiosa di un post dai contenuti assurdi pubblicato su facebook e che sta mettendo in imbarazzo la Asl2. Già, perché l’autore del commento fuori dalle righe (dove i migranti vengono definiti, tra l’altro, “negracci con le nike e trippe piene” e la scabbia viene messa in relazione con le “violenze perpetuate”), non è un utente qualunque, ma un dirigente medico in servizio al Pronto Soccorso di Spoleto. Una dottoressa, per la precisione, a carico della quale la Asl ha già avviato un procedimento disciplinare e lo stesso farà l’Ordine dei Medici, che ha ricevuto diverse segnalazioni. 

La dottoressa Gloria, questo il nome di battesimo del medico, ha pensato bene di parlare così dell’emergenza migranti in un gruppo facebook di cui fanno parte circa 38mila camici bianchi. Gran parte di loro si è indignata di fronte all’uscita della collega e la segnalazione è arrivata anche alla blogger Selvaggia Lucarelli, che ha pubblicato sul suo profilo twitter lo screenshot del commento incriminato, presentandolo così: “Dal gruppo fb Doctorsinfuga, 40mila iscritti. La dottoressa Gloria, che come è facile evincere dalle parole misericordiose, opera presso l’ospedale della Misericordia”. Il post in poco tempo ha ottenuto centinaia di like, retweet e commenti. Tra questi, quelli di molti medici, che si sono dissociati senza riserve e, con una rapida ricerca, hanno individuato la provenienza della collega, che tra l’altro sul suo profilo facebook aveva pubblicato anche una foto del tesserino di dirigente medico della Asl2.

La bacheca Fb della dottoressa, fino a quel momento visibile a tutti, è stata presa d’assalto da diversi utenti, che hanno provato ad esprimerle direttamente il proprio dissenso, tanto da spingere il medico a limitare la privacy del suo profilo. Troppo tardi per fermare l’onda di indignazione che il contenuto di quel commento ha generato sui social. Daimedici che hanno sollecitato altri colleghi a segnalarla alla Asl e all’Ordine, agli utenti. Tra questi anche qualche umbro: “Usl2 Umbria, la mia - scrive uno di loro - Spero che l’azienda alzi la voce, altrimenti non mi fiderei mai più di essere curata da medici che ne fanno parte”.

Quel post, a dire il vero, sta creando grande imbarazzo tra il personale del San Matteo degli Infermi, fiore all’occhiello anche sul fronte dell’attenzione e della cura al paziente, e ieri il direttore Luca Sapori ha assicurato: “Abbiamo ricevuto la segnalazione e l’azienda ha subito avviato un procedimento disciplinare.
Espressioni del genere non sono certamente accettabili, ora se ne occuperà l’apposita Commissione”. Perentorio anche l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini: “Di fronte a dichiarazioni razziali e che non rispettano la dignità della persona - ha detto - non possiamo certamente far finta di niente: verificherò che ci sia tutta l’attenzione massima, seguendo le procedure e attivando tutti i percorsi normativamente e contrattualmente p
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