Mattarella concede la grazia a Monella
Era in carcere per aver ucciso un ladro

Mattarella concede la grazia a Monella Era in carcere per aver ucciso un ladro
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Sabato 21 Novembre 2015, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 15:26
ROMA - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato - ai sensi di quanto previsto dall'art. 87 comma 11 della Costituzione - il Decreto con cui è stata concessa ad Antonio Monella la grazia parziale di due anni di reclusione. Monella è in carcere per aver ucciso un rapinatore che gli stava rubando l'auto sotto casa.



La decisione tiene conto del parere favorevole formulato dal Ministro della Giustizia a conclusione della prevista istruttoria. Per effetto del provvedimento del Capo dello Stato all'interessato rimarrà da espiare una pena residua inferiore a tre anni. Essa rientra dunque nell'ambito di applicabilità dell'istituto dell'affidamento in prova al servizio sociale (art. 47 dell'Ordinamento penitenziario).



Nel valutare la domanda di grazia presentata da Monella il Capo dello Stato ha tenuto conto del comportamento positivo tenuto dal condannato durante la detenzione (iniziata l'8 settembre del 2014) e della circostanza che il percorso di educazione sino a ora compiuto potrebbe utilmente proseguire - se la competente Autorità Giudiziaria ne ravvisasse i presupposti - con l'applicazione di misure alternative al carcere. Monella è stato condannato in via definitiva alla pena di sei anni, due mesi e venti giorni di reclusione con sentenza della Corte di Assise di Appello di Brescia del 29 giugno 2012, confermata il 25 febbraio 2014, per il delitto di omicidio volontario.



Il 6 settembre 2006 nella sua villa ad Arzago D'Adda (Bergamo) l'imprenditore Antonio Monella sparò e uccise Ervis Hoxa, un albanese di 19 anni, che gli stava rubando il suv parcheggiato davanti alla sua casa Condannato a sei anni e due mesi per omicidio volontario (sentenza confermata in Cassazione) e al risarcimento di 150mila euro ai familiari della vittima, Monella si costituì in carcere l'8 settembre dello scorso anno dopo aver atteso invano che la Presidenza della Repubblica si esprimesse sulla richiesta di grazia nei suoi riguardi.
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