Ragazza di 17 anni stuprata per 25 giorni da venti uomini diversi: due li aveva denunciati per violenza

Ragazza di 17 anni stuprata per 25 giorni da venti uomini diversi: due li aveva denunciati per violenza
Ragazza di 17 anni stuprata per 25 giorni da venti uomini diversi: due li aveva denunciati per violenza
di Alessia Strinati
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Domenica 26 Gennaio 2020, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 14:18
Stuprata per 25 giorni, ininterrottamente, da almeno 20 uomini diversi. Questo è il calvario orribile che è stata costretta a subire Oumaima, un’adolescente marocchina di 17 anni. La ragazza è stata rapita nel quartiere Moulay Rachid di Casablanca e tenuta prigioniera per 25 giorni in una baracca alla periferia della città, in balia di uomini che hanno abusato sessualmente di lei senza pietà.




La ragazza è stata ricoverata presso l'ospedale di Ibn Rochd di Casablanca con gravi lesioni interne e diverse infezioni genitali, ma a preoccupare, non è solo l'aspetto fisico ma anche quello mentale: la 17enne, infatti, è in preda  a una grave crisi psicologica per le violenze subite. Oumaima, secondo quanto riporta la stampa locale, è riuscita a salvarsi grazie a uno dei suoi stupratori che dopo aver abusato di lei ha ceduto alle sue suppliche e l'ha liberata aiutandola a sccappare.

La 17enne sarebbe stata rapita mentre andava a fare la spesa: minacciata con un coltello è stata costretta a ingerire sostanze tossiche e poi reclusa. La mamma dell'adolescente ha sporto denuncia, ma non ha ottenuto alcun risultato, fino a quando dei vicini di casa non l'hanno trovata a terra sul ciglio della strada e l'hanno portata in ospedale. La polizia per ora ha arrestato 3 persone, due delle quali erano state denunciate dalla giovane nel 2018 per una precedente violenza sessuale. Due dei tre fermati sono stati rilasciati.

La storia di  Oumaima ha però sconvolto il mondo intero e il web si è mobilitato per far in modo che la ragazza possa ottenere la giustizia che merita. Sui social sono partite petizioni e gruppi di sostegno. Ad oggi la 17enne ha ancora gravi traumi psicologici, ma alla famiglia non è ancora stato concesso di vederla. Verrà assistita in tribunale da una Ong.
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