Secondo il Tribunale «l'Italia ha violato la libertà di navigazione e dovrà pertanto compensare l'India per la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all'imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell'equipaggio del peschereccio indiano Saint Anthony», a bordo del quale morirono i due pescatori del Kerala. «Al riguardo, il Tribunale ha invitato le due Parti a raggiungere un accordo attraverso contatti diretti».
Sul caso dei due marò, «l'Italia dovrà esercitare la propria giurisdizione e riavviare il procedimento penale sui fatti occorsi il 15 febbraio 2012, a suo tempo aperto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma», riferisce la Farnesina rendendo note le disposizioni del Tribunale arbitrale internazionale.
Le reazioni
«Un risultato che accogliamo con soddisfazione, che mette fine a una vicenda che andava avanti da anni, particolarmente gravosa anche per i suoi aspetti umani. Per questo rivolgo un affettuoso pensiero ai nostri due marò e alle loro famiglie per i difficili momenti che hanno vissuto». Questo il commento del ministro della Difesa Lorenzo Guerini sul verdetto del Tribunale dell'Aja.Anche il commissario europeo Paolo Gentiloni, su Twitter, sottolinea: «Il Tribunale internazionale riconosce la giurisdizione italiana nei confronti dei due Maro.
Nel 2015 fu giusto affidare la controversia alla Corte dell'Aja. Grazie alla Farnesina e a tutti coloro che in questi anni hanno difeso le nostre ragioni».