Il cantautore Mario Venuti aggredito a Catania: «Ho il petto dolorante, è una città in mano ai delinquenti». I motivi della violenza

A denunciare l'episodio di violenza è stato lo stesso cantante e e polistrumentista siciliano in un lungo post sui social

Il cantautore Mario Venuti aggredito a Catania: «Ho il petto dolorante, è una città in mano ai delinquenti». I motivi della violenza
Il cantautore Mario Venuti aggredito a Catania: «Ho il petto dolorante, è una città in mano ai delinquenti». I motivi della violenza
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Domenica 2 Aprile 2023, 19:05

Il cantautore Mario Venuti è stato aggredito a Catania, la sua terra natia. A denunciare l'episodio di violenza è stato lo stesso cantante e e polistrumentista siciliano in un lungo post sui social.  «Catania è una città in mano ai delinquenti. Mi hanno dato una violenta pedata al petto, di rovescio, come una mossa di arti marziali» - racconta il cantante. Venuti stava passeggiando con il proprio cane e si è preoccupato per la presenza di un uomo con due pitbull definiti molto aggressivi dall'uomo stesso. Il 59enne avrebbe chiesto se era assicurato per eventuali incidenti. Una domanda che avrebbe scatenato l'ira del padrone dei pitbull.

Il racconto

«Detenere cani aggressivi - precisa - comporta gravi responsabilità in caso di incidenti con bambini, adulti o altri cani.

La domanda gli è sembrata da sbirro, lo ha innervosito. Comunque io mi ero allontanato, visto il personaggio. Mi stavo avviando - racconta su Facebook - e avevo già percorso circa 20 metri, quando ha cominciato a inseguirmi... “Ancora sta’ parrannu?”. Al che mi è arrivato alle spalle e mi ha colpito violentemente di rovescio con un calcio. Ho il petto dolorante - scrive ancora Venuti - e poi non riesco a fermare i pensieri che girano attorno all'accaduto». Venuti non ha intenzione di denunciare l'aggressore: «Non serve a niente. A parte che non so chi sia e dovrei fare una inutile denuncia contro ignoti, credo sia nullatenente. Quindi spenderei tempo, soldi e stress per trovarmi con un pugno di mosche in mano. E poi dovrei comunque lasciare il quartiere per evitare rappresaglie. Voglio dimenticare l'accaduto»

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