Omicidio Vannini, pena ridotta a Ciontoli
da 14 a 5 anni: ira dei familiari del 20enne

Da sinistra Viola Giorgini, Martina Ciontoli, Maria Pezzillo, Federico Ciontoli e Antonio Ciontoli; Marco Vannini davanti alla torta
Da sinistra Viola Giorgini, Martina Ciontoli, Maria Pezzillo, Federico Ciontoli e Antonio Ciontoli; Marco Vannini davanti alla torta
di Emanuele Rossi
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Martedì 29 Gennaio 2019, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 19:12

Pene ridotte ma condannata di nuovo tutta la famiglia Ciontoli di Ladispoli per la morte di Marco Vannini, 20enne di Cerveteri, raggiunto da un colpo di pistola la sera del 17 maggio del 2015 nella villa dei genitori della sua fidanzata, in via De Gasperi a Ladispoli. 
 



In corte d'Assise d'appello cinque anni, rispetto ai 14 della sentenza di primo grado, per Antonio Ciontoli, capofamiglia e maresciallo della Marina: derubricato il reato da omicidio volontario con dolo eventuale  a omicidio colposo. L'uomo si è attribuito la responsabilità dello sparo.

Confermate invece le pene a tre anni per la moglie Maria Pezzillo e i figli Federico e Martina, fidanzata di Marco, accusati di omicidio colposo. Assolta  di nuovo Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli e anche lei in casa la sera della tragedia, accusata di omissione di soccorso.

Una sentenza che ha immediatamente scatenato la reazione dei familiari del ventenne ammazzato con un colpo di pistola: il giovane morì solo dopo un'agonia di oltre tre ore durante le quali non venne soccorso tempestivamente. Uno scenario che non è mai stato ricostruito a fondo, a cominciare da indagini approssimative. Anche il principale imputato, il maresciallo della Marina impegnato anche nei Servizi, ha più volte cambiato la sua versione e vengono ancora i brividi a riascoltare le telefonate di quella notte quando Marco Vannini venne definito agli operatori del 118: "Ferito da un pettine che gli ha fatto un forellino su una spalla" quando invece la pallottola aveva trapassato polmone e cuore, con il povero ragazzo che urlava invocando la mamma. Per i maresciallo il colpo mortale è partito per gioco: non si era accorto che la pallottola della sua Beretta calibro 9 era in canna.

"Vergogna Italia! - ha detto in lacrime Marina Conte, la madre di Marco, che ha apostrofato pesentemente i giudici già prima della fine della lettura della sentenza" - non voterò più e straccerò le tessere elettorali. Mi hanno ammazzato un figlio di 20 anni e non l'hanno soccorso in tempo: Marco poteva salvarsi ma loro non hanno fatto che inventare una bugia dopo l'altra per coprire una scena che ancora non è stata chiarita dopo quattro anni. Com'è possibile che le condanne siano state persino ridotte? Questa sentenza non è stata pronunciata nel nome del popolo italiano, non certo del mio".
  


Da sinistra Viola Giorgini, Martina Ciontoli, Maria Pezzillo, Federico Ciontoli e Antonio Ciontoli; Marco Vannini davanti alla torta 

Il Procuratore generale Vincenzo Saveriano aveva chiesto la condanna di tutti i Ciontoli a 14 anni, mentre aveva confermato l'assoluzione di Viola Giorgini, la fidanzata di Federico Ciontoli, accusata di omissione soccorso perché anche lei si trovava nella casa della famiglia di Ladispoli in quella terribile notte. Almeno quattro persone, allora, attorno a un ventenne che sta morendo dissanguato sotto i loro occhi, con chiamate al 118 che vengono effettuate e poi disdette per essere ripetute in seguito, sempre con versioni diverse. In una di esse Marco Vannini, poco prima di mezzanotte, avrebbe deciso di prendersi un bagno nella vasca dei servizi della affollata casa della fidanzata. Una notte dell'orrore riassunta, con un inimmaginabile parodosso del cinismo,  in una foto, la festa di compleanno per i 18 anni di Marco, con l'intera famiglia Ciontoli più Viola Giorgini alle sue spalle.  Sorridono tutti. Due anni dopo di nuovo lo stesso gruppo, dal primo all'ultimo, e quel colpo di pistola che rimbomba nella notte spezzando la vita di un ventenne. 

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In primo grado per la morte di Marco Vannini, 20enne di Cerveteri, raggiunto da un colpo di pistola la sera del 17 maggio del 2015 nella villa dei genitori della sua fidanzata, in via De Gasperi a Ladispoli, la Corte d’Assise aveva stabilito 14 anni per Antonio Ciontoli, capofamiglia e maresciallo della Marina per omicidio volontario con dolo eventuale: l'uomo si era attribuito la responsabilità dello sparo.
 
 


Tre anni invece per omicidio colposo la pena per la moglie Maria Pezzillo e i figli Federico e Martina, fidanzata di Marco. Assolta Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli e anche lei in casa la sera della tragedia, accusata di omissione di soccorso.


 

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