«Ho fatto di tutto per difenderli, ma non mi hanno aiutato». Sotto choc Silvia Fojticova, 39 anni, la mamma di Marco Zani, il bimbo di 11 morto nella sua casa di Sabbioneta (Mantova) nell'incendio appiccato dal padre Gianfranco Zani, artigiano di 53 anni. «Quel giorno stavo rientrando a casa dopo aver accompagnato il più grande dei figli all'oratorio, Marco aveva deciso di rimanere a casa perché voleva giocare con la Playstation. Non si è neanche accorto di quello che è successo». L'uomo, dal carcere, minaccia il suicidio.
L'uomo è stato trasferito nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Cremona. Zani era rinchiuso da giovedì notte nel carcere di Cremona dopo essere stato bloccato a Casalmaggiore e ieri pomeriggio avrebbe manifestato intenzioni suicide tanto da predisporne il trasferimento in ospedale. Intanto, non è ancora stata fissata la data dell'interrogatorio da parte del gip di Cremona di Gianfranco Zani, difeso dall'avvocato Fabrizio Vappina di Cremona. Oggi il magistrato di Mantova dovrebbe affidare l'incarico per l'autopsia sul corpo del bambino.
Zani era un padre e marito violento che non accettava la fine del rapporto con la moglie. In agosto aveva picchiato il figlio più grande finito all'ospedale e a settembre la goccia che aveva fatto traboccare il vaso con moglie e figli tutti costretti a ricorrere alle cure dei medici. Il gip di Mantova aveva quindi emesso un provvedimento di divieto ad avvicinarsi alla casa, notificatogli appena 4 giorni fa, respingendo però la richiesta di una misura più severa fatta dalla Procura di Mantova. È stato a quel punto che il Comune di Sabbioneta, che seguiva quella famiglia problematica, ha ospitato la donna e i tre figli in una casa famiglia, da cui erano usciti solo due giorni prima per far ritorno a casa e consentire a Marco di riprendere la scuola a Casalmaggiore, dove frequentava le medie. E oggi nell'istituto tutti, insegnanti e studenti, erano increduli per quanto successo. Subito è stata coinvolta la psicologa della scuola per spiegare ai ragazzi, con la dovuta cautela, quanto era successo.
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