Da Canavaccio rotta sulle Cesane tra aquile e caprioli, ecco l'itineraio per la Madonna Rossa

Una gara di mountain bike a Canavaccio
Una gara di mountain bike a Canavaccio
di Saverio Spadavecchia
3 Minuti di Lettura
Giovedì 24 Marzo 2022, 23:38

Esplorare un’area del grande interesse paesaggistico, naturalistico e dal grande impatto turistico: l’area dei monti delle Cesane rappresenta un ampio rilievo con altezza massima di 648 metri che da Fossombrone si estende per una lunghezza di 15-20 km fino ad Urbino.

Per quanto riguarda l’avifauna il comprensorio delle Cesane è caratterizzato dall’aquila reale che nidifica presso poco distante (zona del Furlo) e spesso utilizza questa zona come territorio di caccia.

Sono anche presente cince, averle, verzellini, tordi, picchi, luì, scriccioli pettirossi. La fauna è caratterizzata da quella tipica della zona, ma all’interno del comprensorio sono presenti anche grandi mammiferi come il cinghiale e il daino. Da annotare anche la presenza del capriolo, probabilmente dovuta ad un’espansione spontanea delle popolazioni appenniniche.


La flora
Per quanto riguarda la flora l’area risulta coperta da formazioni forestali fin dai tempi più antichi, ed addirittura in epoca romana iniziò lo sfruttamento con le cesane che si trasformo in “miniera di legname”. All’inizio del ventesimo secolo le Cesane erano intensamente con un paesaggio quasi interamente agrario, ma durante la prima guerra mondiale viene avviata una grande opera di rimboschimento utilizzando pini neri d’Austria. Il percorso prosegue ancora nel corso degli anni, con il bosco, diverso da quello originario, che torna ad essere l’elemento paesaggistico dominante.

Il punto di partenza è facile da trovare, basta raggiungere l’abitato di Canavaccio ed iniziare a percorrere una comoda strada asfaltata fino a quando si incrocerà un bivio sulla destra, girare e quindi imboccare una strada sterrata piuttosto comoda da seguire.

Si raggiungerà poi il piccolo gruppo di case di Villa Croce (piccolo borgo di origini antiche, con molta probabilità collegato all’epoca della cosiddetta “pax romana”, periodo storico che terminò attorno al 180 d.C.).

Subito dopo il gruppo di case si dovrà mantenere la strada senza prendere il bivio che condurrà fino alla fine del sentiero 134 (ora con nuova numerazione 330) che proprio da Villa Croce porta al punto denominato “Colla Romana”, uno dei più alti rilievi delle Cesane con i suoi 616 metri sul livello del mare.


Subito dopo il bivio ci sarà un cambio di paesaggio, con l’ambiente rurale che si trasformerà in uno boschivo, con una vera e propria immersione in un ambiente ormai tipico del comprensorio delle Cesane. Da apprezzare anche i momenti in cui il bosco permetterà di ammirare la valle e il monte Pietralata non troppo distante.

L’escursione terminerà quanto il sentiero incrocerà nuovamente la strada provinciale delle Cesane e con una piccola edicola votiva conosciuta come “Madonna Rossa”. Come al solito sarà buona norma verificare le condizioni atmosferiche prima di iniziare l’escursione, così come dovrà essere sempre presente la cartografia aggiornata e le attrezzature corrette per affrontare una escursione non eccessivamente lunga, non difficile, ma che richiederà il giusto impegno anche dal punto di vista fisico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA