Mangia una fetta d'anguria e muore:
così era morto anche il padre

Mangia una fetta d'anguria e muore: così era morto anche il padre
di Francesco Faenza
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Giovedì 28 Luglio 2016, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 21:56
EBOLI - È andato a correre, sfidando la serata afosa. Rientrato a casa, ha assaggiato una fetta di anguria. Poi ha sentito una fitta al petto, un dolore atroce. Gli è mancata l'aria, si è piegato su se stesso. Giuseppe Viviano non ha avuto scampo, è morto in pochi minuti, sotto gli occhi dei familiari. Inutile la telefonata al 118, inutile l'intervento dei medici con l'ambulanza. Il postino 46enne è stato stroncato da un infarto o forse da una congestione. 

La tragedia è avvenuta ieri sera, in via Troiano, al rione Paterno. La notizia ha raggelato gli animi di conoscenti e amici. Centinaia i messaggi di cordoglio sono giunti alla famiglia. Innumerevoli i ricordi che gli amici hanno postato su facebook.



Viviano lavorava all'ufficio postale di Olevano sul Tusciano, dopo aver prestato servizio a Battipaglia e a Eboli. Prima dell'assunzione a Poste Italiane, il quarantaseienne aveva lavorato ad Agropoli come guardia giurata. Viviano era subentrato nel posto di lavoro del padre, deceduto anni fa per un malore simile. I due sfortunati ebolitani erano conosciuti in città con il soprannome di "Cia' Cia'". 

Domani mattina alle 10,30 si terrà la cerimonia funebre, nella chiesa del Sacro Cuore al rione Pescara
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