«È colpa mia». Un manager di un'azienda americana ha licenziato i dipendenti e poi condiviso sui social foto in lacrime. Una scelta che ha diviso chi ha letto il suo messaggio. Su LinkedIn, dove si può leggere il testo di quanto ha voluto condividere il CEO statunitense, è arrivata una valanga di commenti. Non sempre positivi.
Manager licenzia dipendenti e poi condivide foto social, chi è
Si chiama Braden Wallake ed è il CEO dell’azienda americana Hyper Social.
Il messaggio che fa discutere
«Questa sarà la cosa più vulnerabile che condividerò mai - ha scritto il manager -. Sono stato a lungo indeciso se pubblicare questo post oppure no. Ho dovuto licenziare alcuni dei nostri dipendenti. Ho visto molti licenziamenti nelle ultime settimane su LinkedIn. La maggior parte di questi sono dovuti all'economia Nel nostro caso? Un mio errore di cui sono responsabile. Ho preso una decisione a febbraio e sono rimasto fedele a quella decisione per troppo tempo. Ora so che la mia squadra dirà che "abbiamo preso questa decisione insieme", ma sono io quello che prende le decisioni. E a causa del mio errore ho dovuto fare oggi la cosa più difficile che abbia mai dovuto fare. In giorni come oggi, vorrei essere un imprenditore guidato solo dal denaro che non si preoccupa di chi ferisce lungo la strada. Ma non lo sono. So che non è professionale dire ai miei dipendenti che li amo. Ma dal profondo del mio cuore spero che sappiano che lo faccio. Ognuno. Ogni singola storia. Ogni singola cosa che li fa sorridere e ogni singola cosa che li fa piangere. Le loro famiglie. I loro amici. I loro hobby. Ho sempre assunto persone in base a chi sono come persone. Persone con grandi cuori e grandi anime. E non riesco a pensare a un momento peggiore di questo".
If he had thought about it longer, Braden Wallake might not have posted a picture of himself crying on LinkedIn.
But Wallake, the chief executive of HyperSocial, had just laid off employees for the first time, he said in an interview with The Post. https://t.co/tIgGnFQrUv— The Washington Post (@washingtonpost) August 11, 2022
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