Debora Pierini, morta la giovane incinta ustionata nell’esplosione di Lucca: il bimbo, nato con cesareo d’urgenza, è vivo

Debora Pierini, morta la giovane incinta rimasta ustionata nell esplosione di Lucca: il bimbo, nato con cesareo d urgenza, è vivo
Debora Pierini, morta la giovane incinta rimasta ustionata nell’esplosione di Lucca: il bimbo, nato con cesareo d’urgenza, è vivo
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Venerdì 11 Novembre 2022, 12:37

Debora Pierini è morta, dopo due settimane di agonia. La giovane mamma di 26 anni, era rimasta ustionata il 27 ottobre nell'esplosione di una palazzina alla periferia di Lucca, nella quale erano morte due persone. Debora era incinta di otto mesi e dopo essere stata estratta dalle macerie, era stata fatta partorire con un cesareo d'urgenza. Era ricoverata al centro grandi ustionati di Cisanello. Cordoglio del Comune di Lucca con il sindaco Mario Pardini: «L'amministrazione e la città si stringono intorno alla famiglia, in un cordoglio difficile a esprimersi con le parole: siamo comunità anche nel grande dolore di una così giovane vita spezzata». Nell’esplosione, provocata da una fuga di gas, erano morti sotto le macerie Luca Franceschi, 69 anni e la compagna Lyudmyla Perets di 44 anni. 

Le indagini

La Procura di Lucca ha notificato 37 avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta aperta dal pubblico ministero Antonio Mariotti sull'esplosione di gas che il 27 ottobre scorso in via per Camaiore a Torre ha causato la morte di tre persone. Si tratta, si fa notare in ambienti giudiziari, di notifiche inviate ai soggetti potenzialmente coinvolti a qualsiasi titolo nelle indagini.

Nella fase attuale dell'inchiesta sono stati avvisati l'intero Cda attuale e quello precedente di Gesam Reti Spa, l'intero consiglio d'amministrazione attuale e quello precedente di Gesam Gas & Luce e i responsabili tecnici della stessa società del gas; i responsabili amministrativi e tecnici dell'azienda Celfa Srl, compresi alcuni dipendenti che hanno allacciato la rete del metano; gli stessi proprietari delle due abitazioni crollate; i tecnici installatori dell'impianto gpl in un'altra abitazione; il titolare dell'impresa New Ennedi per lavori idraulici e fognari; i responsabili delle certificazioni dei due impianti a gas; il referente di un'associazione che aveva affittato l'abitazione per conto della coppia rimasta poi uccisa nell'esplosione, Luca Franceschi, 69 anni, e Lyudmyla Perets, 44 anni.

Gli avvisi di garanzia, notificati a soggetti che risiedono nelle zone di Lucca, Viareggio e Pisa, si sono resi necessari per procedere con alcuni atti d'indagine irriperibili, come scrive «La Nazione». In particolare si tratta delle autopsie sulle due vittime affidate al medico legale Stefano Pierotti e degli accertamenti che dovrà eseguire sul posto l'ingegner Francesco Marotta (già impegnato come consulente della Procura al processo per la strage ferroviaria di Viareggio), consulente tecnico incaricato dalla Procura di ricostruire la dinamica della tragedia. I reati ipotizzati in questa fase dalla Procura sono quelli previsti dagli articoli 423, 425 n.2), 434 e 449 del codice penale: in sostanza di aver causato per colpa consistita in negligenza, imprudenza ed imperizia, l'esplosione e il crollo di due abitazioni confinanti dove vivevano due nuclei familiari, ferendo anche i due operai a bordo di un autocarro in transito sulla via per Camaiore. Sono inoltre indagati per omicidio colposo per aver causato la morte di Luca Franceschi e della compagna Lyudmyla Perets che si trovavano nella loro abitazione al momento dell'esplosione e del crollo. Sono indagati quindi per lesioni gravi o gravissime ai danni di Debora Pierini, la 26enne all'ottavo mese di gravidanza rimasta ustionata nella sua abitazione e che avrebbe dato poi alla luce il figlio con un parto cesareo d'urgenza a Cisanello. Indagati infine per lesioni personali nei confronti dei due operai che si trovavano a passare su un autocarro di una impresa edile sulla via per Camaiore e vennero investiti dal materiale proveniente dall'esplosione delle case.

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