«Mamma è disoccupata, papà è morto»: boom di offerte di lavoro dopo il post di una bambina di 11 anni

Una notizia a lieto fine, tutto era partito da un post in un gruppo di quartiere

«Mamma è disoccupata, papà è morto»: boom di offerte di lavoro dopo il post di una bambina di 11 anni
«Mamma è disoccupata, papà è morto»: boom di offerte di lavoro dopo il post di una bambina di 11 anni
4 Minuti di Lettura
Martedì 11 Gennaio 2022, 15:16

Dopo la morte del papà, la vita di Sofia, una bambina di appena 11 anni che vive a Roma e di sua madre Giulia è stata stravolta. La sera del 5 gennaio, costretta all'isolamento perché positiva al Covid appena prima di ricevere la sua seconda dose di vaccino, Sofia ha però deciso di scrivere un post che ha radicalmente cambiato in meglio la vita della sua famiglia.

Tutto è iniziato sulla pagina Facebook del suo quartiere, l'Appio-Latino/Tuscolano. Come scrive Alessia Marani per Il Messaggero, Sofia vive con la madre in una casa del Comune nei pressi di Colli Albani.

Sua mamma Giulia era rimasta disoccupata e dopo la morte del padre le cose sono ulteriormente peggiorate per la famiglia. Così, la sera del 5 gennaio, Sofia decide di scrivere un post: «Buonasera a tutti sono una ragazzina di 11 anni che cerca lavoro per la propria Madre, ho perso mio padre da poco là sono iniziati i problemi vorremmo ricominciare a vivere normalmente però ci serve un aiutino. Ringrazio anticipatamente quelli che ci aiutano. Contattate lei per qualsiasi cosa sta cercando lavoro: Giulia Pellegrino».

Quel post ha colpito subito i tanti iscritti (oltre 50mila) al gruppo di quartiere, con centinaia di risposte di vario tipo. Molti hanno chiesto dettagli sulle esperienze lavorative di mamma Giulia (Sofia ha spiegato che ha lavorato come cameriera, come barista e in una casa-famiglia), qualcuno ha confortato e incoraggiato Sofia, qualcun altro si è mostrato scettico (c'è stato persino un commento «non sei un po’ troppo piccolina, non era meglio che scrivesse tua mamma?»). La undicenne ha risposto a tutti e ringraziato la mobilitazione delle persone: «Comunque se non riesco a rispondervi magari vi lascerò un mi piace al commento giusto per fare vedere che vi ho letto e vi ringrazio». Tra i commenti, è spuntata anche una referenza da parte di un ex collega di Giulia: «Una persona in gamba, molto brava, la raccomando».

Giulia, 43 anni, è di origini romene ma vive da tanti anni in Italia. «Roma ormai è la mia unica e vera casa, sono stata sposata felicemente per 22 anni, in cui avevamo tanto desiderato un figlio e finalmente dopo 11 anni è arrivata Sofia, una bambina splendida e intelligente. Fa la prima media e da quando è morto il padre è maturata tantissimo, diventando iperprotettiva nei miei confronti» - racconta la mamma - «Mio marito Fernando, diabetico, ad agosto era entrato in ospedale per un intervento di routine ma non è più tornato a casa. Gli hanno scoperto un tumore al sangue che se l'è portato via in poche settimane».

Il lutto per la perdita del capofamiglia ha sconvolto ulteriormente una vita già difficile per Sofia e Giulia. «Prima del Covid lavoravo in un albergo e in un B&B, poi con la mancanza di turisti ho perso il lavoro. Mia figlia mi vede triste e non lo accetta. Tanti sconosciuti hanno iniziato a contattarmi, sono andata da Sofia e l'ho sgridata, dicendole di cancellare tutto, non volevo che si pensasse che glielo avessi suggerito io» - spiega ancora la mamma - «Ma lei non ha voluto e devo ammettere che, finora avevo chiesto a tutti, amici, vicini, conoscenti, ma nessuno aveva saputo aiutarmi, adesso stanno arrivando delle offerte. Appena uscirò dall’isolamento preventivo, sono vaccinata e con terza dose, potrò finalmente avere dei colloqui di lavoro. Che Dio ci aiuti».

La morte del papà ha fatto maturare molto presto la piccola Sofia. Quel giorno, prima di pubblicare quel post, l'undicenne aveva visto le bollette e si era preoccupata molto. «Mi chiedeva di continuo: 'mamma ma ce la fai?'. Io le dicevo di stare tranquilla, che avrei risolto. Invece lei non deve essersi data pace e ha scritto su Facebook» - racconta ancora mamma Giulia - «Anche quando Fernando era con noi, ero io che lavoravo, lui che aveva 61 anni aveva una piccola pensione di invalidità. Percepivamo anche il reddito di cittadinanza che dopo la sua morte ci è stato tolto. Mi hanno detto di fare ricorso, ma io non l’ho fatto perché il reddito non lo voglio. Io desidero lavorare, magari in regola, per dare un futuro a mia figlia. Sofia si preoccupa, ma io desidero solo che lei faccia la sua vita da bambina. È bravissima nelle lingue, ha imparato il romeno dalla nonna, studia per conto suo inglese e francese, vuole fare il liceo linguistico e deve seguire la sua strada».

© RIPRODUZIONE RISERVATA