Avrebbe sottratto alle casse dell'azienda in cui lavorava una cifra folle, enorme: ben 278mila euro. Con piccoli prelievi, che potevano passare inosservati, una dipendente infedele ogni giorno trasferiva piccole somme dal conto corrente dell'azienda al suo personale, o ricaricava carte prepagate: il motivo alla base di quanto faceva sarebbe la sua ludopatia. La donna sarebbe infatti 'malata' di gioco.
Un ammanco da quasi 280mila euro
Accade a San Vendemiano, nel trevigiano: la donna, dipendente della Serigrafia Diemme srl, a un certo punto si era anche inventata un dipendente fantasma a cui fingeva di pagare lo stipendio, ma in realtà ad incassare i soldi era lei, spiega oggi il quotidiano Il Gazzettino.
Due metodi diversi per 'derubare' l'azienda
La dipendente infedele, che ha 42 anni, è impiegata amministrativa addetta a tenere i conti dell'azienda: da giugno 2017 a giugno 2018 si era messa in tasca 198mila euro. Fornita di chiavetta e codici home banking per accedere ai conti, poteva effettuare tutti i pagamenti elettronicamente: in questo modo, con bonifici e ricariche, aveva distratto decine di migliaia di euro, truccando poi i bilanci e nascondendo i prelievi. Nessuno si era accorto di nulla, poi dopo un anno è emerso tutto. Il secondo episodio invece risale tra ottobre 2019 e febbraio 2020, per un ammanco di 80mila euro: l'imputata, che non aveva più codici e chiavetta, effettuava però i pagamenti degli stipendi e si era inventata un dipendente fantasma in più. Una vicenda che ha dell'incredibile.
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