Long Covid, l'allarme: «Quasi un guarito su tre viene ricoverato di nuovo entro 5 mesi e uno su otto muore»

Long Covid, l'allarme: «Quasi un guarito su tre viene ricoverato di nuovo entro 5 mesi e uno su otto muore»
Long Covid, l'allarme: «Quasi un guarito su tre viene ricoverato di nuovo entro 5 mesi e uno su otto muore»
di Enrico Chillè
3 Minuti di Lettura
Domenica 17 Gennaio 2021, 21:35

Da quando abbiamo dovuto convivere col coronavirus, abbiamo tutti imparato le dure conseguenze del Covid sull'organismo. Su molti pazienti sani al momento dell'infezione, ad esempio, pesano gli effetti del Long Covid, che hanno conseguenze piuttosto variegate anche a diversi mesi dalla guarigione; gli effetti diventano più drammatici, però, in chi soffre di patologie pregresse e riesce a guarire. I dati che arrivano dal Regno Unito sono allarmanti: «Quasi un paziente guarito su tre viene ricoverato entro cinque mesi e uno su otto muore».

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LO STUDIO

A lanciare l'allarme è Kamlesh Khunti, un medico e docente universitario di Leicester, specializzato in diabete e malattie cardiovascolari, che ha coordinato uno studio dell'ateneo locale, in collaborazione con l'istituto britannico di statistica (ONS). I dati riguardano i pazienti colpiti dall'infezione durante la prima ondata: su 47.780 guariti, il 29,4% è stato ricoverato in ospedale entro 140 giorni e il 12,3% è morto. «Questi numeri sono preoccupanti: quasi un terzo dei guariti torna a casa, soffre degli effetti a lungo termine ed è costretto ad essere nuovamente ricoverato» - spiega il dottor Khunti al Telegraph - «Dobbiamo essere pronti a fronteggiare anche gli effetti del Long Covid: il nostro sistema sanitario è messo a dura prova, ma dobbiamo allestire anche un piano di monitoraggio costante dei pazienti guariti».

L'ALLARME

Il dottor Khunti si è detto decisamente sorpreso dai numeri relativi ai pazienti guariti dal Covid e costretti poi ad essere nuovamente ricoverati in ospedale, per malattie cardiovascolari ma anche per patologie del fegato e dei reni o per il diabete. «Non sappiamo se il Covid distrugge le cellule beta che producono l'insulina e quindi si sviluppa il diabete di tipo 1, o se rende inefficace la naturale produzione di insulina, facendo sviluppare il diabete di tipo 2» - spiega il coordinatore dello studio - «L'unica cosa certa è che vediamo un aumento di patologie cardiache e associate al diabete, i pazienti guariti vanno monitorati costantemente e dovrebbero assumere farmaci come l'aspirina o le statine».

LE REAZIONI ALLO STUDIO

Lo studio dei ricercatori britannici deve ancora essere sottoposto a peer-reviewed, ma ha già suscitato grande interesse nella comunità scientifica.

La dottoressa Christina Pagel, direttrice di ricerca clinica allo University College London, ha commentato: «Questo lavoro è molto importante, il Covid è molto più di decessi o guarigioni. Ci sono troppi casi di effetti a lungo termine».

IL LONG COVID

Se del Covid sappiamo ancora poco, ancora meno conosciamo i suoi effetti a lungo termine. Molti pazienti guariti dall'infezione, anche se completamente asintomatici, nel corso dei mesi successivi hanno iniziato ad accusare sintomi molto vari. Si va dalla spossatezza (anche nelle persone sane ed allenate) alla 'nebbia mentale' e problemi di memoria, passando per alterazioni del gusto e dell'olfatto e dolori muscolari. Il sospetto, piuttosto fondato, è che il virus possa aver portato conseguenze anche a livello neurologico, ma è molto difficile, al momento, stabilire le cause del Long Covid e soprattutto le possibili terapie per tornare alla vita di prima.

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