Sara, promessa del nuoto stroncata
dalla leucemia ad appena 17 anni

Sara, promessa del nuoto stroncata dalla leucemia ad appena 17 anni
di Francesco Cavallaro
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Mercoledì 10 Luglio 2019, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 11:40
ALBIGNASEGO (PADOVA) - Brillano gli occhi a mamma Monica e a papà Gianluca quando parlano della loro figlia Sara, 18 anni il prossimo 20 luglio, mancata nei giorni scorsi dopo un lungo periodo di malattia. Era una promessa del nuoto, si era distinta per alcuni risultati ritenuti, a ragione, ragguardevoli dagli addetti ai lavori. La giovane si è ammalata alle medie (ha frequentato la Valgimigli di San Tommaso). Tuttavia, non ha mai mollato di un millimetro, come tengono a precisare i suoi genitori. Dopo il diploma si è iscritta all'Istituto superiore Scalcerle di Padova, indirizzo Chimico-sanitario. Erano i suoi professori che le facevano lezione a casa o, durante la degenza al reparto di Oncoematologia Pediatrica, via skype.
 
Il velo di tristezza dei suoi si squarcia allorché aprono con delicatezza il libro dei ricordi. Il suo sorriso e altruismo vanno al di là della morte e, come testimoniano, continuano a fecondare.
MOLTEPLICI SACRIFICI
«Ci portiamo dentro l'immagine di un'adolescente grintosa, siamo sicuri che il nuoto l'abbia aiutata a superare i molteplici sacrifici con cui si è dovuta confrontare». Monica e Gianluca spiegano che la loro figlia «è sempre stata forte, anche da bambina. Per lei era la normalità, ci diceva che non faceva nulla di straordinario. È stata un esempio, soprattutto durante i mesi trascorsi in ospedale: era lei che, in ultima istanza, ci donava la determinazione per andare avanti nonostante le difficoltà». Sara Tramonti aveva un carattere solare, con uno spiccato senso dell'ironia. Quest'ultima dote, peraltro, è emersa in particolare in reparto. «Era capace di sdrammatizzare pure le situazioni più complicate. Non ci ha mai fatto preoccupare e non si è mai lamentata per il dolore».
Sara ha iniziato a nuotare a 3 anni alla Padova Nuoto e già a 6 è diventata agonista. «Arrivava dove gli altri, magari erano più alti di lei di dieci centimetri, non riuscivano a giungere. La contraddistingueva una grande energia nelle bracciate, ci metteva davvero il cuore». Da quando le è stata diagnosticata la malattia i suoi compagni e compagne di nuoto le sono sempre stati vicini. Così come i docenti e il personale di Oncoematologia Pediatrica. «Questa struttura aggiungono i genitori rappresenta una sorta di seconda famiglia. Qui ci siamo sentiti accolti. Siamo felici che Sara sia stata curata tanto fisicamente che nello spirito. Per noi il reparto resta un fondamentale punto di riferimento».
TENACIA IMMENSA
Nella sua breve vita la 17enne ha subito tre trapianti, dimostrando una tenacia che ha dell'incredibile. «Desideriamo ringraziare pubblicamente tutti coloro che, a vario titolo, l'hanno assistita. Ci ha lasciato un'eredità immensa, e cioè che non dobbiamo mollare mai, per nessun motivo. Vale sempre la pena vivere. E poco importa se per raggiungere i risultati bisogna portare pazienza». E c'è un ulteriore messaggio che Monica e Gianluca intendono lanciare: «Dalla leucemia si può guarire. Invitiamo gli under 35 a tipizzarsi per entrare nel registro dei potenziali donatori di midollo osseo. Un gesto che può salvare una vita».
UNA STELLA NASCENTE
Daniela Bardelle è il direttore della Padova Nuoto: «Sara ha lasciato un ricordo bellissimo in tutti coloro che l'hanno conosciuta. Il suo essere molto decisa l'ha sicuramente aiutata nell'affrontare la malattia. Era una vera atleta, in vasca e fuori: la ritenevamo una stella nascente non solo per la sua bravura, ma soprattutto perché era innamorata di questo sport e della sua squadra. Era molto legata ai suoi allenatori Alberto Lindaver e Annachiara Caselli».
Il funerale verrà celebrato oggi alle 16 nella chiesa di San Lorenzo di Albignasego. Nell'occasione saranno raccolti fondi da devolvere all'Ail, servizio cure domiciliari Oncoematologia Pediatrica, Fondazione Città della speranza.
Francesco Cavallaro
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