Latitante inseguito per le strade della movida di Riccione e Rimini, carabinieri costretti a sparare

Latitante inseguito per le strade della movida a Riccione, carabinieri costretti a sparare
Latitante inseguito per le strade della movida a Riccione, carabinieri costretti a sparare
di Gianluca Murgia
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Venerdì 1 Luglio 2022, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 16:05

RICCIONE - Latitante in fuga per le strade della movida di Riccione, i carabinieri costretti a sparare. Paura nelle riviera romagnola. È accaduto giovedì notte, verso le 21, lungo viale D'Annunzio. Lì i carabinieri hanno notato una Bmw sospetta che procedeva verso Rimini. All'alt, l'auto non si è fermata dando il via ad una folle quanto pericolosa fuga.

La grande fuga

L'auto non si è fermata nonostante le ripetute segnalazioni. Al volante, si è scoperto poi, c'era un latitante serbo di 37 anni. L'auto in fuga è arrivata a toccare una velocità di 200 Km all'ora, sfrecciando tra i turisti a spasso. L'evoluzione della fuga ha costretto i carabinieri ad un intervento massiccio creandi un posto di blocco in piazzale Allende.  L'auto, invece di fermarsi, ha tirato dritto costringendo i militari a esplodere contro la Bmw due colpi.

Nonostante questo l'auto, colpita, è riuscita ad oltrepassare la barriera creata da un'auto messa di traverso.

Via Marsala contromano

La fuga in auto è finita in via Marsala perché il serbo, nel tentativo di seminare i carabinieri, ha preso la strada contromano trovandosi di fatto un tappo davanti. L'uomo, allora, è prima sceso dall'auto proseguendo a piedi e poi ha cercato di ritornare nell'abitacolo prima di essere bloccato in via Latina dai carabinieri. Portato in caserma a Riccione, nonostante le manette, ha cercato di scappare ancora una volta. Era ricercato dal 2019, doveva scontare una pena definitiva di 4 anni per una serie di furti. All'interno dell'auto aveva un kit del perfetto scassinatore con tanto di targhe rubate e lampeggiante della polizia. Anche la stessa targa della Bmw è risultata falsa. Oggi è stato processato per direttissima: il giudice ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere. 

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