L'Isis torna a minacciare l'Italia in un video:
«Conquisteremo Roma, è una promessa»

L'Isis torna a minacciare l'Italia in un video: «Conquisteremo Roma, è una promessa»
di Federica Macagnone
2 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Gennaio 2017, 14:51 - Ultimo aggiornamento: 16:00

Un cielo nero e cupo. Il Colosseo, in parte crollato, davanti al quale sventolano le bandiere dello Stato Islamico. Con queste immagini l'Isis torna a minacciare Roma, già in passato oggetto di diversi video in cui si annunciava l'assedio della città da parte dei jihadisti.

Nel filmato, diffuso pochi giorni fa da Halab Wilayah (il centro media del governatorato di Aleppo) e pubblicato da globalist.it, gli uomini del Califfato tornano a puntare la loro attenzione sulla Capitale minacciando la città. «La promessa sarà mantenuta: conquisteremo Roma». Nei 27 minuti di video, lo Stato islamico, adoperando la classica strategia mediatica e propagandistica che mira ad aumentare la paura e il terrore, mette in luce la resistenza dei jihadisti volta a mostrare, sottolinea Globalist, come il gruppo terroristico sia compatto non solo in Siria e in Iraq, «ma anche in Africa e nei Paesi asiatici o caucasici, luoghi di reclutamento di molti foreign fighter».

 

Dopo questa prima dimostrazione di forza, al minuto 10.33” l'Isis minaccia la Capitale. «Ci chiedete che fine ha fatto la nostra promessa di conquistare Roma, visto che non siamo riusciti a salvare le nostre città? - dice la voce fuori campo - Noi continuiamo a promettere che conquisteremo come ha fatto il profeta Maometto il giorno di al-Hazab». L'annuncio viene accompagnato dalle immagini del Colosseo raffigurato sotto un cielo tetro e circondato dalle bandiere dello Stato Islamico. Il video continua con scene di battaglie e la cattura di alcuni mezzi dell'esercito turco. Infine il sangue, con la brutale esecuzione di un militare siriano finito nelle mani dei jihadisti.

Un filmato che ha le stesse caratteristiche di altri già visti e che, come ricorda globalist.it, «ha un filo conduttore con i precedenti: la battaglia di al-Hazab, la battaglia di Medina, quando il profeta Maometto riuscì a respingere l'attacco dei Meccani e dei loro alleati pagani nettamente superiori come forze, scegliendo di non accettare lo scontro sul terreno aperto, ma di scavare un profondo fossato intorno alla città impedendo gli attacchi e costringendo il nemico ad accamparsi fuori della città da dove, quando cominciarono a scarseggiare i rifornimenti, fu costretto a ritirarsi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA