«Sono felice, di più non si poteva dare, auguro a Garlaschi un felice soggiorno nella sua nuova residenza». Sono le parole di Stefano Faoro, padre di Jessica. «Non lo odio - ha aggiunto Faoro - provo indifferenza per lui, è un uomo inutile, è un omuncolo». E ancora: «Questa sentenza non mi ridarà mia figlia, non mi ridarà un futuro». Anche la madre della ragazza, Annamaria Natella, ha commentato: «Speravo in questo ergastolo, anche se non mi ridarà indietro mia figlia».
Il tranviere aveva raccontato dell'omicidio: «Vorrei capire anche io cosa sia successo quel giorno, perché non ricordo. Ho in mente però molto bene la fase finale, cioè gli ultimi secondi. Jessica moriva, davanti a me, fissandomi negli occhi e proferendo: 'Scusami Alessandro'. E subito dopo: 'Non respiro'. Dopo tre secondi è morta. Non ho potuto fare più nulla». Poi aveva spiegato che il suo era stato un gesto non voluto.
La 19enne uccisa nella casa di Garlaschi in via Brioschi era ospite dell'uomo.
La giovane la sera prima di essere uccisa era uscita per un appuntamento con un ragazzo ed era rincasata intorno alle 21. Mezz'ora dopo Garlaschi aveva accompagnato la moglie a casa della suocera a Novegro, nel Milanese, dove la donna aveva trascorso la notte. La mattina dopo era andato a riprenderla, apparendo «pallido e turbato» e con indosso «un paio di guanti neri», per poi raccontarle di avere ucciso la ragazza a coltellate.