Istat, Italia sempre più vecchia: al top in Europa
con la Germania. Lavoro: in 6,5 milioni lo sognano

Istat, Italia sempre più vecchia: al top in Europa con la Germania. Lavoro: in 6,5 milioni lo sognano
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Giovedì 29 Dicembre 2016, 12:11 - Ultimo aggiornamento: 12:44
ROMA - L'Italia è sempre più un Paese di anziani. Al 31 dicembre 2015 ogni 100 giovani c'erano 161,4 over65, rispetto ai 157,7 dell'anno precedente. Per quanto riguarda il confronto con gli altri Paesi europei, secondo gli ultimi dati disponibili (dicembre 2014), l'Italia era al secondo posto nel processo di invecchiamento della popolazione, preceduta solo dalla Germania. È quanto si legge nell'Annuario dell'Istat per il 2016.

IN 6,5 MILIONI SOGNANO UN LAVORO «Sommando ai disoccupati le forze di lavoro potenziali, ammontano a 6,5 milioni le persone che vorrebbero lavorare». Così l'Istat nell'Annuario statistico, che riepiloga la situazione sul mercato del lavoro nel 2015, spiegando che le forze di lavoro potenziali sono rappresentate da persone che non cercano un impegno ma sarebbero pronte ad accettarlo o che lo cercano ma non sono subito disponibili. Sono tutti quindi accomunati dal 'sognò di avere un lavoro.

SEMPRE MENO I DIPLOMATI CHE PROSEGUONO ALL'UNIVERSITÀ Prosegue il calo degli studenti che dopo il diploma scelgono di proseguire gli studi all'università, ma tra coloro che vanno avanti sono più numerose le femmine. È quanto emerge dall'Annuario Statistico Italiano 2016 dell'Istat. Il passaggio dalla scuola secondaria all'università diminuisce ancora rispetto all'anno accademico 2013/2014 (-0,6%): sono poco meno della metà (49,1%) i diplomati nel 2014 che si sono iscritti all'università per l'anno accademico 2014/2015, con i valori più alti in Molise (58,1%) e Abruzzo (54,6%). E si conferma la maggiore propensione delle ragazze a proseguire gli studi oltre la scuola secondaria: le diplomate che si iscrivono all'università sono 55 su 100 contro appena 44 ragazzi. Nell'anno accademico 2014/15 gli studenti sono stati 1.652.592, in ulteriore flessione rispetto all'anno precedente (-1,5%). Continuano a calare gli iscritti ai corsi triennali e a crescere le iscrizioni ai corsi magistrati a ciclo unico. Gli studenti che hanno conseguito un titolo universitario nel 2014 sono stati 304.608, 2.377 in più rispetto all'anno precedente. Negli ultimi anni le donne rappresentano la maggioranza degli iscritti in tutte le tipologie di corso e il loro percorso di studi è generalmente più brillante: nell'anno solare 2014 il 39,9% delle 25enni ha conseguito per la prima volta un titolo universitario contro il 25,8% di uomini e il 23,5% una laurea magistrale contro il 15,1% di maschi. Nel 2015 lavora il 45,9% dei diplomati del 2011 di scuola secondaria di secondo grado, il 63% dei diplomati degli istituti professionali e il 58,5% di quelli degli istituti tecnici; gli uomini (50,1%) più delle donne (41,6%). L'occupazione tra i laureati risulta più alta: nel 2015, a 4 anni dalla laurea, lavora il 72,8% dei laureati di primo livello e l'83,1% dei laureati di secondo livello. Per i dottori di ricerca invece si registra quasi la piena occupazione: lavora il 91,5% di chi ha conseguito il titolo nel 2010 e il 93,3% di chi lo ha ottenuto nel 2008.

PRONTO SOCCORSO È SERVIZIO MENO ACCESSIBILE NEL 2016 Accedere al pronto soccorso è difficile per 1 famiglia su 2; mentre difficoltà con gli uffici comunali e le forze dell'ordine vengono segnalati da 1 famiglia su 3; a registrare criticità d'accesso per quanto riguarda gli uffici postali ed i supermercati è una famiglia su 4.
Secondo le rilevazioni dell'Istat, contenute nell'annuario statistico, nel 2016 si confermano le difficoltà di accesso a molti servizi di pubblica utilità come: il pronto soccorso (55,5%), le forze dell'ordine (36,4%), gli uffici comunali (34,1%), i supermercati (28,5%) e gli uffici postali (25,6%). Le famiglie residenti nel sud hanno più problemi soprattutto per il pronto soccorso (64,4% contro 49,0% delle famiglie del nord-ovest). La quota di persone di 18 anni e oltre che hanno utilizzato almeno una volta nell'anno servizi allo sportello varia dal 64,3% degli uffici postali al 34,9% degli uffici anagrafici, in posizione intermedia gli uffici amministrativi delle Asl (44,5%). Nella fornitura dei servizi, tempi di attesa oltre i 20 minuti sono dichiarati da circa un utente su due sia per ritirare la pensione presso gli uffici postali (56%), che per fare un versamento in conto corrente postale (47,5%) o per le prestazioni delle Asl (51,5%).
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