Insulta e picchia gli agenti, inneggia
all'Isis: ma non può essere espulso

Insulta e picchia gli agenti, inneggia all'Isis: ma l'espulsione è vietata
Insulta e picchia gli agenti, inneggia all'Isis: ma l'espulsione è vietata
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Sabato 2 Settembre 2017, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 11:01
PADOVA - Niente espulsione per il gambiano Bakary Marong, che mercoledì scorso si è scagliato contro i poliziotti urlando «Allah è grande» con il Corano stretto nella mano destra. L’immigrato, infatti, è un richiedente asilo politico. Il tribunale ha già respinto la sua richiesta, ma lui ha fatto ricorso, dunque, finché non si concluderà l’iter, il questore non potrà procedere. Solo il Ministero può procedere, se ravvisata la pericolosità sociale del soggetto, con l’eventuale espulsione. 

Marong si è reso protagonista di un'aggressione in stile terroristico: lui, senza fissa dimora e noto alle forze dell’ordine per precedenti di spaccio, forse sotto l’effetto di stupefacenti, ha urlato  «Allah akbar» e in un istante li ha colpiti  con pugni, calci e gomitate. In mano  teneva stretto il Corano, lo ha usato per sferrare i fendenti, non contento ha gridato «Ha fatto bene l’Isis ad ammazzare tutti in Spagna. Vi uccideremo tutti, siete degli infedeli».
 
Il gambiano è stato processato per direttissima: il giudice ha convalidato l’arresto e lo ha rimesso in libertà vietandogli di rientrare in Veneto. Mercoledì avrà luogo la prossima udienza. Il richiedente asilo politico non è seguito da alcuna cooperativa o associazione.
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