Caro bolletta, aumenti e guerra: anche la birra rischia di diventare per ricchi. Così IBeer di Fabriano di Giovanna Merloni combatte la crisi: «Orzo autoprodotto e nuovo impianto»

Caro bolletta, aumenti e guerra: anche la birra rischia di diventare per ricchi. Così IBeer di Fabriano di Giovanna Merloni combatte la crisi: «Orzo autoprodotto e nuovo impianto»
Caro bolletta, aumenti e guerra: anche la birra rischia di diventare per ricchi. Così IBeer di Fabriano di Giovanna Merloni combatte la crisi: «Orzo autoprodotto e nuovo impianto»
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Mercoledì 12 Ottobre 2022, 18:34

Crisi economica, crisi energetica, il conflitto russo-ucraino. E anche una pandemia che ancora fa sentire i suoi effetti. Potremmo quasi dire che di long-covid c’è anche quello economico. Molte attività chiudono, altre riducono gli orari di operatività per cercare di concentrare i flussi di lavoro e contenere i costi, altre sono costrette a rallentare per la carenza di materie prime. L’aumento dei costi è generalizzato. Il marchigiano Birrificio Agricolo IBEER, grazie a scelte fatte a suo tempo, a una visione imprenditoriale lungimirante riesce a proseguire le attività senza stop forzati e senza rincari dei prezzi. Ma qualcosa “deve cambiare”.

Crollata la produzione per il malto


Bisogna fare letteralmente i conto con la crisi del raccolto dell’orzo e, in generale, con le difficoltà del settore: “Bollette: da orzo a caro energia Sos birra made in Italy. Crolla produzione per il malto -34%, esplodono costi” era il titolo della nota del Consorzio Birra Italiana che spiegava come i "birrifici artigianali" siano "a rischio con il crollo del 34% del raccolto 2022 dell’orzo per il malto rispetto all’ultimo anno prima della pandemia a causa di siccità ed eventi meteo estremi, mandando in crisi una delle filiere più importanti per la produzione Made in Italy, mentre esplodono i costi dell’energia aumentati del 180% a causa della guerra in Ucraina. Il caro energia e la mancanza di materie prime, compresa l’anidride carbonica, si fanno sentire lungo tutta la filiera insieme all’aumento di costi per imballaggi, bancali, contenitori di plastica, vetro, metallo, etichette e tappi".

Il Birrificio Agricolo Marchigiano
 

Giovanna Merloni è la fondatrice e titolare del Birrificio Agricolo marchigiano IBEER (Associato del Consorzio Birra Italiana). Il birrificio IBEER è stato fondato nel 2015 sulle colline marchigiane nei pressi di Fabriano per volontà della stessa Giovanna Merloni, imprenditrice innamorata della birra e del suo ciclo produttivo e birraia formatasi nella scuola di specializzazione Doemens Akademie di Monaco di Baviera e detentrice del titolo di Miglior Biersommelier d’Italia vinto nel 2019. «Una premessa mi sembra doverosa - spiega Merloni - nella contrattualistica, di solito, la clausola "eventi eccezionali e/o calamità naturali" occupa una delle ultime posizioni del documento. Ecco io credo che, a livello statistico si sia un po' sovvertito l'ordine degli argomenti del contratto! Ossia negli ultimi due anni e mezzo, eventi congiunturali e politici hanno evidenziato in maniera esponenziale le difficoltà economiche e strutturali del nostro Paese, in modo piuttosto devastante. Chi, da piccolo imprenditore, agricoltore o artigiano che fosse, si trovava in condizioni già poco favorevoli prima del 2020, ha purtroppo dovuto fare i conti con emergenze su emergenze e crescite spaventose di costi dell'attività. Questo biennio ha messo a dura prova un po' tutti, con conseguenze estreme per i più piccoli, i più deboli, o i meno organizzati".

Lo svilluppo negli ultimi due anni
 

IBEER dal suo canto, in questi 2 anni, ha approfittato per sviluppare e poi ultimare un progetto di ampliamento, trasferendo la sede produttiva in un capannone da 1000 mq (quello precedente ha una superficie di 90 mq), installando un nuovo impianto, convertendosi al biologico per parte della produzione e delle colture.

Questo ampliamento, già tutto pianificato nel 2018 ha affrontato diversi momenti difficili, blocchi di consegne, ritardi di avviamento, mancanza di materiali per ultimare i lavori, e da ultimo il rincaro spaventoso dei costi delle materie prime. Grazie a una attenta pianificazione che prevedeva anche un cuscino economico per la gestione delle emergenze, si è ritrovata in qualche modo ad ultimare, seppure con un inevitabile grande ritardo, il progetto».


 
Si “ritrova” nella percentuale del 34% o per qualche ragione, producendo in proprio l’orzo, quindi dipendendo anche meno da fornitori esterni, si trova in una situazione più favorevole?
«Essendo noi coltivatori diretti - spiega Giovanna Merloni -  e avendo iniziato a lavorare i terreni per un fabbisogno di produzione previsto nel business plan, ma ancora mai raggiunto, siamo tra i produttori di birra agricola più fortunati, possiamo ossia usufruire del nostro raccolto e malgrado le basse rese dell'estate 2022, abbiamo per adesso molto cereale stoccato che non ci fa soffrire dei gravi disagi di approvvigionamento».
 
Il birrificio IBEER è stato costretto a interrompere la produzione (come è successo, lo hanno riportato alcuni quotidiani, a un noto birrificio storico) a causa della carenza di anidride carbonica?
«No. Anche su questo, per fortuna, siamo attualmente sereni - Giovanna Merloni - anche se stiamo cercando di pianificare bene tutte le operazioni di cantina e di condizionamento proprio per evitare di trovarci in difficoltà nelle prossime settimane o mesi».

Didascalia



Ci sono state ricadute sui prezzi delle vostre birre?
«Se la situazione perdura, immagino che prima o poi anche il prezzo dei prodotto ne risentirà, ma al momento cerchiamo di mantenerci in una fascia che rende possibile a tutti l'acquisto "felice" (ossia senza ripercussioni per il portafogli)».
 
Potrebbero essere messe in atto delle azioni, per esempio da parte del Governo, per aiutare realtà imprenditoriali artigianali come IBEER?
«Secondo me sarebbe davvero opportuno che lo Stato applicasse politiche di sostegno per la classe dei piccoli imprenditori, ma servono azioni serie e soprattutto celeri. Voglio essere ottimista e sperare che questa crisi congiunturale passi in fretta, ma se così non fosse, è necessario che lo Stato tuteli le sue piccole o meno piccole realtà agricole e artigianali, affinché possano superare il periodo difficile non solo con le loro forze ma anche con supporti concreti e garantiti».
 

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