Stanze prenotabili online ma hotel chiusi: il trucco dell'albergatore

Stanze prenotabili online ma hotel chiusi: il trucco dell'albergatore
Stanze prenotabili online ma hotel chiusi: il trucco dell'albergatore
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Giovedì 26 Dicembre 2019, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 10:58
VENEZIA - Una serie di multe fino a due mila euro e una denuncia in procura. La colpa? Aver messo in vendita sui portali internet di prenotazione alberghiera, delle camere in strutture che in realtà non erano aperte. E poco conta l'aver rimediato sistemando i clienti in altri hotel di sua proprietà, perché le camere in cui i turisti venivano dirottati una volta arrivati a Venezia non erano quelle prenotate e pagate sul web. Comportarsi così vuol dire violare la legge regionale 11 del 2013 sullo Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto.

Fin qui è arrivata l'indagine degli agenti del Servizio attività produttive ed edilizia della Polizia locale, coordinati dal commissario capo Flavio Gastaldi. La relazione finale è stata messa sul tavolo del comandante Marco Agostini che ha dato il via libera alle sanzioni e ha annunciato anche una comunicazione in procura nei confronti del titolare della catena veneziana di hotel finita nel mirino della Polizia locale. 

A dare la mossa all'inchiesta è stato un esposto dettagliato recapitato al comando della Polizia locale in cui si raccontava la situazione di alcuni hotel messi in vendita come disponibili sui motori di ricerca di prenotazioni online, ma in realtà chiusi per ristrutturazione. Le fondamenta su cui poggia la denuncia firmata, sono una prenotazione realmente effettuata e l'impossibilità di poter accedere alla struttura ricettiva: in questo caso il turista arrivato a Venezia poteva comunque trovare posto in uno degli altri hotel della catena locale, come indicato nei cartelli affissi alla porte d'ingresso degli hotel prenotati, che indicano anche la distanza e il percorso da fare per raggiungerla. 

La segnalazione dalla quale è nata l'inchiesta della Polizia locale indica anche come tutte le strutture nel mirino degli agenti farebbero appoggio ad un'unica reception e l'ingresso nelle altre strutture sarebbe possibile solamente con le pulsantiere. Tutte situazioni che il Servizio attività produttive ed edilizia della Polizia locale ha verificato aprendo un fascicolo arrivato nei giorni scorsi al capolinea portando con sé una serie di sanzioni amministrative e aprendo ad un orizzonte penale per il titolare della catena.
Nicola Munaro
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