Hiv, la gestione del virus è possibile
e fondamentale: ecco le ultime novità

Il virus dell'HIV nel sangue
Il virus dell'HIV nel sangue
di Antonio Caperna
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Mercoledì 15 Marzo 2017, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 09:41
Il prolungamento della sopravvivenza, la soppressione virologica e la prevenzione della trasmissione dell’infezione rimangono obiettivi fondamentali nel trattamento dell’HIV, ma oggi più che mai è necessario prestare maggior attenzione alla salute globale del paziente.

Oggi, infatti, i pazienti con HIV vivono più a lungo e sono quindi esposti a un maggior rischio di sviluppare delle patologie che non sono legate solo alla loro malattia, ma anche all’invecchiamento, allo stile di vita e all’esposizione cronica alle terapie antiretrovirali. «Queste comorbidità nei sieropositivi si manifestano prima rispetto al corrispondente sieronegativo di pari età», sottolinea Massimo Andreoni, Direttore U.O.C. Malattie Infettive e Day Hospital del Policlinico Tor Vergata di Roma, all’apertura del ‘PROs’ (Patients Reported Outcomes) a Roma.

Tra i cambiamenti di rilievo è da segnalare l’arrivo in Italia della prima terapia a base di TAF, per il trattamento di adulti e adolescenti infetti da virus dell’immunodeficienza umana 1 (HIV-1), contenente i principi attivi elvitegravir, cobicistat, emtricitabina e tenofovir alafenamide. «Le condizioni sociali delle persone con HIV sono per molti aspetti rimaste quelle di 20 anni fa. Il timore di essere rifiutati, discriminati e trattati diversamente costringe tante persone con HIV a vivere nell’ombra. E questo ha delle conseguenze inevitabili in termini di accesso al test e alle terapie», conclude Giulio Corbelli, vice presidente associazione PLUS Onlus.

(leggocaperna@gmail.com)
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