Ucraina, il piano russo per la conquista di Odessa e del porto. «Vogliamo tutto il Sud»

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Ucraina diretta, Zelensky: «Russia ha rifiutato la tregua per la Pasqua ortodossa». Mosca ammette la perdita di 20mila soldati
Ucraina diretta, Zelensky: «Russia ha rifiutato la tregua per la Pasqua ortodossa». Mosca ammette la perdita di 20mila soldati
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Venerdì 22 Aprile 2022, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 06:31

Da Ovest a Est. Dalla Transnistria a Mariupol per salire fino a Kharkiv, sottraendo un affaccio sul mare all’Ucraina. I russi hanno l’obiettivo, coltivato fin dall’inizio, di prendere una città storica come Odessa, principale porto sul mar Nero, con la sua simbolica scalinata Potemkin e la statua di Caterina II. Il piano di Mosca, in questa fase della guerra, punta a controllare una vasta regione che comprenda anche la Crimea, già acquisita nel 2014. L’offensiva in corso non riguarda solo il Donbass, ma anche la parte meridionale dell’Ucraina che guarda al Mar Nero, anche per riscattare l’umiliazione dell’affondamento dell’ammiraglia Moskva avvenuto il 13 aprile. Tutta l’operazione, o gran parte di essa, deve essere completata entro il 9 maggio, giorno dell’anniversario della vittoria dell’Urss sui nazisti, in cui si celebra la tradizionale parata militare che quest’anno Putin ha voluto programmare proprio a Mariupol, uno sfregio a una città che è stata rasa al suolo e che conta almeno 20mila morti. Celebrazioni tra le macerie e i cadaveri.

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TENAGLIA
Nel Donbass l’esercito russo ha già concentrato almeno 60.000 uomini dopo aver rinunciato all’avanzata verso Kiev e l’attacco è già cominciato, come ha spiegato lo stesso Zelensky. L’offensiva su Odessa si era invece arenata. Per due motivi: dopo avere conquistato Kherson, dove Mosca sta organizzando un referendum-farsa, l’esercito di Putin ha trovato una inattesa resistenza a Mykolaiv, cittadina che precede Odessa lungo la costa in direzione Ovest. Nonostante i quotidiani bombardamenti, Mykolaiv sta resistendo. Ancora: dopo lo smacco della Moskva, la flotta sul mar Nero non si avvicina più a Odessa per timore di nuove perdite. Per questo si pensava che i russi puntassero solo a una vittoria nel Donbass da confezionare per il 9 maggio. Ieri però Rustam Minnekayev, comandante ad interim del distretto militare centrale, parlando a un forum di industriali russi, ha spiegato: l’obiettivo è prendere il controllo «dell’Ucraina meridionale e creare un ponte con la Crimea». Dunque tutto il sud, da Mariupol alla Transnistria, repubblica indipendentista (autoproclamata) della Moldavia fedele a Mosca. Secondo alcuni esperti militari è un bluff nell’immediato. Per Michael Kofman, direttore del programma di ricerca sulla Russia dell’organizzazione americana di analisi Cna citato dalla Bbc, Mosca «intende limitarsi a ciò che ha già preso a Sud, a causa delle perdite subite e della necessità di forze da concentrare sul Donbass». Mantenere viva la minaccia su Odessa serve però a costringere gli ucraini a impegnare più unità a difesa di quell’area.

Di certo, la conquista di Mariupol, ormai avvenuta, consente a Mosca di controllare una zona di alto valore economico e industriale: oltre a essere un porto, è uno dei centri produttivi più significativi per la siderurgia. Ma come si svilupperà l’offensiva nel Donbass, vale a dire tutta la parte orientale dell’Ucraina? I russi vogliono schiacciare l’esercito ucraino - almeno 40mila uomini - avanzando da tre lati: da Sud, da Est e da Nord-Est. Kiev ha un problema serio: fin dall’inizio dell’invasione, i russi hanno preso di mira, con bombardamenti, le raffinerie, i depositi di carburante e le ferrovie. Questo rende sempre più difficile assicurare i rifornimenti alle unità militari concentrate nel Donbass. Anche la consegna del materiale bellico inviato dai paesi Occidentali, che devono viaggiare da Ovest (soprattutto dalla Polonia) a Est, non può avvenire né via mare né via aerea, e dunque per i trasporti via terra serve carburante. Ecco allora che da Kharkiv (a Nord) e da Mariupol (a Sud) l’avanzata in forze dei russi può isolare i soldati ucraini. C’è anche chi prevede che l’offensiva possa arrivare fino al fiume Dnepr: a Zaporizhzhia i russi già ci sono, ma potrebbero guardare anche a una grande città come Dnipro. Oleksandr Motuzyanyk, portavoce del Ministero della Difesa ucraino, ha spiegato: «I vertici dell’esercito russo stanno completando l’identificazione degli obiettivi dove sferrare gli attacchi principali. La più corposa attività degli occupanti si sta sviluppando nella direzione Izyum-Barvinkove, nell’area della stazione ferroviaria di Popasna, nell’area di Mariupol e sulla strada tra Zaporizhzhia-Donetsk». Ricapitolando, se sono esatte le previsioni degli ucraini, l’offensiva si muove appunto da Nord, Est e Sud. Una tenaglia. Per Kiev è vitale che le truppe tra Dnipro e la parte orientale non restino isolate.
 

COLLOQUI
Il New York Times cita funzionari Usa secondo cui «le prossime quattro settimane determineranno l’esito finale della guerra e le conseguenze a lungo termine», «se Putin sfonderà a Est rivendicherà il successo dell’operazione militare». Il primo ministro britannico Johnson avverte: «Questa guerra rischia di durare sino alla fine del prossimo anno e Putin può ancora vincerla». Fonti Ue, dopo il colloquio telefonico durato 90 minuti tra il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e Vladimir Putin, fanno sapere: «Le prossime settimane saranno complicate, gli attacchi russi a Est e Sud si intensificheranno, è urgente che Kiev riceva aiuti». Michel ha anche esposto «la sua visione delle perdite e degli errori di valutazione commessi dalla Russia per penetrare il vuoto informativo che potrebbe esistere intorno a Putin». Il leader russo ha replicato: «Sulla necessità di una soluzione militare del conflitto, l’Europa è irresponsabile». Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, martedì sarà a Mosca e incontrerà Vladimir Putin. Intanto, è saltato l’incontro tra papa Francesco e il patriarca di Mosca Kirill (sostenitore di Putin e della guerra) previsto il 14 giugno a Gerusalemme. «La nostra diplomazia ha capito che un incontro tra noi potrebbe creare molta confusione», ha detto Bergoglio in un’intervista al quotidiano argentino La Nacion a cui ha confermato anche che non andrà a Kiev, «potrebbe essere controproducente».

 

 

La diretta

Ore 23.04 - «L'intenzione dichiarata del Segretario alla Difesa Shoigu di introdurre "nuovi metodi di guerra" è una tacita ammissione che l'avanzata russa non sta andando come previsto». Lo sottolinea l'intelligence britannica in un aggiornamento sulla situazione della guerra in Ucraina Da Londra si osserva come «ci vorrà del tempo per tradurre» questi nuovi metodi «in tattiche, tecniche e procedure, e quindi implementarle per un migliore effetto operativo, in particolare per quanto riguarda le manovre a terra». «Pertanto - spiega l'intelligence Uk - nel frattempo è probabile che ci sia una continua dipendenza dai bombardamenti come mezzo per cercare di sopprimere l'opposizione ucraina alle forze russe». «Di conseguenza, è probabile che le forze russe continueranno a essere frustrate dall'incapacità di superare rapidamente le difese ucraine» conclude la nota.

Ore 22.00 - Circa 1.000 civili potrebbero essere sepolti in una fossa comune alla periferia di Mariupol, nel villaggio di Vynohradne. Lo ha affermato il servizio stampa del consiglio comunale di Mariupol su Telegram, riferisce Ukrinform. «Le immagini satellitari scattate da Planet il 20 aprile mostrano una fossa comune lunga 45 metri e larga 25. Almeno 1.000 residenti di Mariupol uccisi dai fascisti russi possono essere sepolti qui», si legge nella nota.

Ore 21.45 - È di un marinaio morto e 27 dispersi, oltre a 396 tratti in salvo, il bilancio dell'affondamento dell'incrociatore "Moskva" affrontato nella notte del 14 aprile. È il bilancio fornito dal Ministero della Difesa russo e riportato dall'agenzia Tass. Secondo lo stesso dicastero «la maggior parte degli ufficiali e marinai dell'incrociatore Moskva hanno espresso il desiderio di continuare il servizio sulle navi della flotta marina del Mar Nero».

Ore 21.25 - La Commissione europea, con delle Faq pubblicate ad hoc per le aziende europee, indica che i pagamenti del gas russo possono continuare a essere effettuati in euro o in dollari nonostante il decreto varato dal Cremlino lo scorso 31 marzo, secondo il quale i contratti in essere sono rispettati solo dopo la conversione in rubli delle somme dovute. «Le società dell'Ue possono chiedere» alla Russia «di adempiere ai propri obblighi contrattuali come previsto prima dell'adozione del decreto, ovvero depositando l'importo dovuto in euro o dollari», si legge. 

Ore 21.15 - «Ovviamente ci sono state difficoltà per l'economia del nostro Paese, come per i Paesi che hanno prodotto le sanzioni. Abbiamo detto che sono un'arma a doppio taglio. Ma sono sicuro che noi resteremo in piedi». Lo ha detto l'ambasciatore russo in Italia Serghei Razov a Stasera Italia su Rete 4.

Ore 20.55 - «Devo dire con rammarico che lo stato dei rapporti bilaterali è in forte degrado e non dipende da noi. Ci dispiace l'espulsione di 30 nostri diplomatici e a breve ci sarà una risposta adeguata, come prevede la prassi diplomatica». Lo ha detto l'ambasciatore russo in Italia Serghei Razov a Stasera Italia su Rete 4. «Per me è una logica strana che per arrivare alla pace devi mandare ami pesanti. Posso solo dire alle autorità italiane che con queste armi verranno uccisi civili e militari russi e questo non gioverà alle nostre relazioni. Ma non tutti gli italiani sono a favore di queste misure», ha aggiunto l'ambasciatore.

Ore 20.35 - «L'appetito di Mosca continua a crescere. Ora il suo obiettivo nel sud dell'Ucraina è l'accesso alla Transnistria, dove dice che i russi siano oppressi. Ovviamente il prossimo obiettivo dell'esercito di predoni e stupratori sarà la Moldavia. Il che dimostra ancora una volta che l'Ucraina oggi sta lottando per la sicurezza dell'Europa». Lo scrive in un tweet Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 19.50 - Nella città di Korolyov, vicino a Mosca, dove si trovano molte imprese dell'industria spaziale e missilistica, è scoppiato un grande incendio. Lo riporta Ukrainian News sottolineando che il «centro Korolyov per la sicurezza e la protezione civile della popolazione» ha annunciato che «nella zona industriale di Frunze Street, il tetto dell'edificio ha preso fuoco». Non ci sono informazioni al riguardo anche nelle pagine dei media locali, precisano i media ucraini. Ieri c'era stato un altro incendio che aveva colpito l'Istituto centrale di ricerca delle forze di difesa aerospaziali russe nella città di Tver, 150 chilometri a nord-ovest di Mosca. Lo aveva riferito la Tass, riportando 6 morti e 27 feriti.

Ore 18.30 - Usa, minaccia alla Cina su base isole Salomone

Gli Usa agiranno «di conseguenza» se Pechino installerà una base militare nelle isole Salomone, nel Pacifico. Lo rende noto la Casa Bianca.

Ore 17.50 - Draghi prepara l'incontro con Zelensky a Kiev

Una visita a Kiev, per un incontro faccia a faccia con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: secondo quanto confermano da Palazzo Chigi, Mario Draghi - al momento ancora positivo al Covid e in isolamento a Città della Pieve - sta valutando l'ipotesi di un viaggio in Ucraina, sulla falsariga di altri leader europei che hanno visitato il paese nelle ultime settimane. Al momento non ci sarebbe ancora nulla di pianificato ma si starebbe ipotizzando di organizzare la visita a stretto giro, prima del viaggio negli Usa in programma attorno alla metà di maggio.

Ore 17.30 - Fonti Ue: prossime settimane decisive, aiuti urgenti per l'Ucraina

«L'impressione è che gli attacchi a Est e nel Sud del Paese si intensificheranno. Le prossime due settimane saranno decisive». È quanto spiega un alto funzionario dell'Ue dopo la telefonata di questa mattina tra il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e Vladimir Putin. «È urgente che l'Ucraina abbia aiuti», prosegue la fonte sottolineando, al tempo stesso, l'importanza di avere un canale aperto con il Cremlino. Anche perché, si spiega, nel corso della telefonata Putin si è mostrato «restio» ad un contatto diretto con Volodymyr Zelensky. La telefonata tra Michel e Putin è durata circa un'ora e mezza.

Ore 16.50 - Finlandia: truppe russe al confine ma non abbiamo paura

«Stiamo vivendo tempi storici, non succedeva da molto tempo. Abbiamo numerose truppe russe al confine, sono quelle di difesa militare che combattono in Ucraina e tornano dopo gli attacchi. Ci sono, vicino a noi, forze aeree e navali, certo, ma ad oggi non temiamo alcun attacco perché la Russia non ci ha minacciati». A parlare all'Adnkronos è Janne Kuusela, direttore generale del Dipartimento delle politiche difensive del Ministero della Difesa della Finlandia.

Ore 16.23 - Russia e Ucraina trattano: «Lunghi colloqui»

Il capo della delegazione russa Vladimir Medinsky ha riferito che oggi si sono tenuti «lunghi colloqui tra le delegazioni di Russia e Ucraina». Lo riporta la Tass.

Ore 16.15 - Lavrov: «Nessuna obiezione su Paesi garanti»

«La Russia non ha obiezioni sui Paesi garanti proposti dall'Ucraina, purché questo non rappresenti una minaccia per la Russia stessa». Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, citato dalla Tass.

Ore 15.35 - Lavrov: con Kiev colloqui in stallo

«I colloqui russo-ucraini sono in stallo». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato da Interfax.

Ore 15.30 - Putin: dai leader Ue sfacciata russofobia

Nella telefonata con Charles Michel, Vladimir Putin ha accusato «le leadership della maggior parte degli Stati membri Ue di incoraggiare una sfacciata russofobia, che si manifesta in particolare nei campi culturale, umanitario e sportivo». Lo riferisce il Cremlino, citato dalla Tass.

Ore 14.50 - «Russi aprono il fuoco su autobus di civili»

I russi hanno aperto il fuoco su un autobus che sta evacuando civili da Popasna, una città che si trova nell'Oblast di Lugansk. Lo riporta Ukrinform.

Ore 14.40 - Putin a Michel: Ue irresponsabile su azione militare 

Nella telefonata con Charles Michel, Vladimir Putin ha denunciato «le dichiarazioni irresponsabili dei rappresentanti del Consiglio europeo relativamente alla necessità di una soluzione militare del conflitto in Ucraina». Lo riferisce il Cremlino, citato dalla Tass.

Ore 14.35 - Mosca: tregua umanitaria solo se Azovstal si arrende

«La tregua umanitaria inizierà quando le forze ucraine rintanate nello stabilimento Azovstal di Mariupol, bloccato dall'esercito russo, alzeranno bandiera bianca». Lo ha detto il generale russo Mikhail Mizintsev, citato dall'agenzia Tass. «La tregua inizierà quando le forze ucraine alzeranno le bandiere bianche lungo l'intero perimetro o alcune rotte che portano fuori da Azovstal», ha affermato. «Non appena si vedranno, l'esercito russo e le forze della Repubblica popolare di Donetsk interromperanno i combattimenti e garantiranno un'uscita sicura verso i luoghi di incontro dei convogli umanitari», ha aggiunto.

Ore 13.45 - Michel a Putin: Ue unita, senta Zelensky

Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel nel corso del colloquio telefonico con Vladimir Putin ha sottolineato «in maniera diretta» che l'Unione è «unità» nel suo «incrollabile» sostegno alla sovranità e all'integrità dell'Ucraina e ha «dettagliato i costi delle sanzioni europee per Mosca». È quanto si apprende da fonti europee secondo le quali Michel ha anche «chiesto a Putin di avere in maniera urgente un contatto diretto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come chiesto dallo stesso Zelensky».

Ore 13.40 - Kiev: missili russi su ospedale Donetsk

L'esercito russo ha colpito un ospedale nel distretto di Donetsk. Lo riporta il Kyiv Independent citando il governatore dell'Oblast Pavlo Kyrylenko. I russi, ha spiegato, hanno colpito l'ospedale regionale traumatologico della città di Lyman con il sistema lanciamissili. L'attacco ha provocato fiamme e distruzione sia nell'ospedale sia negli edifici residenziali vicini, ha spiegato, precisando che non è ancora stato indicato se ci sono vittime.

Ore 13.35 - Michel a Putin: aprire corridoi umanitari per Pasqua ortodossa

«Ho chiesto l'apertura immediata di corridoi umanitari da Mariupol e dalle città assediate, in particolare in occasione della Pasqua ortodossa». Lo scrive il presidente del Consiglio Ue Charles Michel in un tweet dopo la telefonata con il presidente russo Vladimir Putin.

Ore 13.25 - Cina: da Usa solito cliché per gettare fango

Le accuse del vicesegretario di Stato americano Wendy Sherman contro la Cina secondo cui «sostiene» la Russia nella sua invasione dell'Ucraina - ad esempio amplificando le campagne di disinformazione di Mosca - «sono un cliché e un vecchio trucco per gettare fango».

Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha invitato gli Usa «a guardarsi allo specchio prima di puntare il dito verso gli altri». La tricotomia della relazione «competitiva-collaborativa-avversaria» con la Cina, «come Pechino ha affermato molte volte, è il camuffamento utilizzato dagli Usa per prendere di mira la Cina», ha osservato Zhao.

Ore 13.20 - Boris Johnson: la Russia può vincere la guerra

C'è una «realistica possibilità» che la Russia possa vincere la guerra in Ucraina. Lo ha detto il premier Boris Johnson in una conferenza stampa a New Dehli. Il primo ministro, in visita in India, ha aggiunto che il conflitto potrebbe durare sino alla fine del 2023 e ha sottolineato che il Regno Unito e i Paesi alleati non resteranno comunque a guardare l'aggressione delle truppe di Vladimir Putin che continua nel Paese dell'est Europa.

Ore 13.10 - Mosca: pronti a tregua per civili Azovstal in ogni momento

La Russia è pronta al cessate il fuoco per una tregua umanitaria alla acciaieria Azovstal di Mariupol «in qualunque momento». Lo ha detto il Ministero della difesa di Mosca.

Ore 12.30 - Mosca a Biden: falso che Mariupol non sia caduta

Mosca respinge le affermazioni del Dipartimento degli Stati Uniti circa il fatto che l'esercito ucraino stia ancora tenendo le posizioni nella città portuale di Mariupol: così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov invitando i giornalisti a «fare affidamento» sulle informazioni del ministero della Difesa russa. Lo riporta Intertass. «Non c'è un briciolo di verità in queste affermazioni», ha detto Peskov rispondendo a chi gli chiedeva di commentare le parole del portavoce del dipartimento di stato Usa Ned Price che ieri ha sostenuto che quella di Putin e del ministro della Difesa Shoigu sia solo disinformazione

Ore 12.15 - Arrestato comandante della flotta russa nel Mar Nero

Il comandante della flotta russa nel Mar Nero, l'ammiraglio Igor Osipov, è stato rimosso dall'incarico e arrestato dopo l'affondamento del Moskva. Lo riporta il media polacco Onet citando il portale 'Defence Express' che scrive di una caccia ai responsabili della disfatta dell'incrociatore. I russi - sempre secondo la stessa fonte - stanno conducendo sopralluoghi nel punto dell'affondamento della nave e sarebbe sotto inchiesta anche il vice ammiraglio Arkady Romanov (attuale vice comandante della flotta del Mar Nero) che per ora ha assunto la guida della flotta nell'area.

Ore 11.55 - Mattarella: solidarità ucraina sia ferma

«In queste settimane abbiamo assistito - con profondo senso di angoscia - a scene di violenza su civili, anziani donne e bambini, all'uso di armi che devastano senza discrimine, senza alcuna pietà. L'attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell'imperialismo e del colonialismo. L'incendio appiccato alle regole della comunità internazionale è devastante; e destinato a propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermarlo subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini. La solidarietà, che va praticata nei confronti dell'Ucraina, deve essere ferma e coesa. È possibile che questo comporti alcuni sacrifici. Ma questi avrebbero portata di gran lunga inferiore rispetto a quelli che sarebbe inevitabile subire se quella deriva di aggressività bellica non venisse fermata subito». Lo afferma il presidente Sergio Mattarella.

Ore 11.40 - Oggi colloquio Putin-Michel

Putin avrà oggi un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, secondo quanto ha annunciato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Lo riferiscono la Tass e Interfax. Più tardi, riferisce Interfax, il capo del Cremlino avrà anche un incontro operativo con i membri permanenti del consiglio di sicurezza russo.

Ore 11.20 - Ue e Usa: conseguenze se Cina sosterrà Russia

Ue e Usa «continuano a richiamare la Cina sulla necessità di non aggirare e indebolire le sanzioni contro la Russia e di non fornire alcun supporto all'aggressione russa contro l'Ucraina. Ribadiscono che qualsiasi sostegno della Cina potrebbe avere conseguenze sulle relazioni rispettivamente con Ue e Usa»: lo sottolinea la dichiarazione congiunta di Ue e Usa dopo l'incontro tra il segretario generale del Servizio di Azione esterna europeo Stefano Sannino e la vicesegretario di Stato americana Wendy Sherman. «La partnership tra Ue e Usa ha una forza strategica unica», ha sottolineato in conferenza stampa Sannino.

Ore 10.50 - Mosca: obiettivi controllo Donbass e sud Ucraina

Le truppe russe, «dall'inizio della seconda fase» dell'invasione dell'Ucraina «cominciata due giorni fa», puntano a «prendere il pieno controllo del Donbass e dell'Ucraina meridionale» per ottenere «l'apertura di un corridoio terrestre verso la Crimea» (la penisola sul Mar Nero che Mosca si è di fatto annessa nel 2014 con un'invasione di uomini armati e senza insegne di riconoscimento violando il diritto internazionale): lo ha dichiarato il comandante ad interim del distretto militare centrale russo, Rustam Minnekayev, ripreso dall'agenzia Interfax.

Ore 10.05 - Azov: niente resa, possiamo respingere attacchi

Le forze ucraine ancora a Mariupol sono «sufficienti per respingere attacchi» dei russi. Lo afferma il capitano Svyatoslav Palamar del controverso Battaglione Azov, che afferma di essere asserragliato nei sotterranei dell'acciaieria Azovstal, citato dalla Bbc. Palamar ha detto che i difensori ucraini sarebbero anche disposti a garantirsi una via di fuga, anche se la resa è «fuori questione». «Quanto all'ipotesi di una resa in cambio di un'uscita in sicurezza dei civili, spero che sappiamo tutti con chi abbiamo a che fare. Sappiamo con certezza che tutte le garanzie e tutte le affermazioni della Federazione russa non valgono nulla». «La Russia non restaura né ricostruisce niente. Vuole solo distruggere e terrorizzare. Se noi cadiamo, questa orda andrà più in là e l'intero mondo civile sarà in pericolo», ha detto l'ufficiale ucraino, dicendo che molti del battaglione Azov provengono dalla Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, oltre che dal Donbass.

Ore 10.00 - Appello sindaco Mariupol: qui 100mila civili, evacuare tutti

«Noi abbiamo bisogno solo di una cosa, la completa evacuazione della popolazione. A Mariupol ci sono ancora circa 100mila persone». È il nuovo appello del sindaco della città del sud dell'Ucraina Vadym Boychenko alla tv ucraina, secondo quanto riportano i media internazionali.

Ore 9.55 - Papa: salta incontro con Kirill a Gerusalemme

I rapporti col patriarca di Mosca sono «molto buoni», ma «mi rammarico che il Vaticano abbia dovuto sospendere un secondo incontro con il patriarca Kirill, che avevamo programmato per giugno a Gerusalemme». Lo dice papa Francesco in un'intervista al quotidiano argentino La Nacion. «Ma la nostra diplomazia ha capito che un incontro di noi due in questo momento potrebbe creare molta confusione», aggiunge.

Ore 9.10 - Battaglione Azov: su acciaieria bombe anti-bunker, civili sotto le macerie

«Tutti gli edifici nell'area della Azovstal sono praticamente distrutti. Hanno gettato bombe pesanti, bombe anti-bunker che provocano un'enorme distruzione. Abbiamo persone ferite e morte all'interno dei bunker. Alcuni civili sono intrappolati sotto gli edifici crollati». Lo afferma Svyatoslav Palamar del battaglione Azov parlando alla Bbc dall'interno dell'acciaieria Azovstal di Mariupol.

Ore 8.30 - Kiev: oggi niente corridoi umanitari, percorsi pericolosi 

«A causa del pericolo sui percorsi», oggi in Ucraina «non ci saranno corridoi umanitari». Lo annuncia la vice prima ministra ucraina Iryna Vereshchuk su Telegram, che rivolge anche un appello a «tutti coloro che stanno aspettando l'evacuazione: abbiate pazienza, per favore aspettate!»

Ore 7.50 La Russia ammette la perdita di 20mila soldati

Il sito di news filo-Cremlino Readovka ha messo in rete l'annuncio, fatto dal ministero della Difesa di Mosca, che in Ucraina risultano 13.414 soldati russi uccisi e altri 7.000 dispersi: un'informazione che dopo poco tempo è stata cancellata e tolta dal web. È quanto afferma il sito di opposizione bielorusso Nexta.tv, che trasmette dall'estero. Nexta pubblica uno screenshot del post (presunto) di Readovka in cui compare la foto del portavoce della Difesa russa, Igor Koneshenkov.

Ore 7.28 La ricostruzione dell'Ucraina costerà 600 miliardi di dollari

La ricostruzione dell' Ucraina costerà almeno 600 miliardi di dollari. Lo afferma il premier ucraino Denys Shmyhal nel corso di un incontro a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale.

Ore 6.45 - Biden: «Putin è davvero un macellaio» 

«Vladimir Putin non ha solo invaso l' Ucraina, ma ha fatto molto di più, è un macellaio, è veramente un macellaio». Così Joe Biden, in un discorso la notte scorsa in Oregon, è tornato ad accusare di brutalità il presidente russo. «Sono stato in Ucraina molte volte - ha aggiunto - non voglio essere moralista, ma è vero quello che sta facendo è un peccato». Il presidente americano ha poi ribadito che «la cosa più importante è mantenere la Nato e l'Europa unite, perché vi posso garantire che Putin credeva e sperava che la Nato si dividesse e non facessimo sacrifici per affrontare quello che sta facendo in Europa orientale». Infine ha avvisato che «ci vorrà tempo e sforzo», ripetendo che «non invierò un singolo soldato americano in Ucraina per iniziare la Terza Guerra Mondiale». «Ma darà ai ogni militare ucraino la capacità di difendersi», ha concluso tra gli applausi.

Ore 5.31 - Usa: il generale in congedo Terry Wolff coordinerà gli aiuti militari all’Ucraina


Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha deciso di affidare al tenente generale in congedo Terry Wolff il coordinamento degli aiuti militari all’Ucraina. Lo ha annunciato tramite una nota il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca: «Il Consiglio ha recentemente convocato Terry Wolff perché aiuti coordinare l’assistenza alla sicurezza che gli Stati Uniti e i loro partner stanno fornendo all’Ucraina, e di cui quest’ultima si sta servendo per difendere quotidianamente il suo Paese».

Ore 5.19 - Biden: Putin pensava che avrebbe distrutto la Nato, ma ha sbagliato
«Quando è stato eletto, Putin pensava che avrebbe distrutto agevolmente la Nato e invece ha ottenuto proprio ciò che non voleva» e cioè che la Finlandia e la Svezia si uniranno all’Alleanza Atlantica. Lo ha detto il presidente americano, Joe Biden, parlando ad un evento in Oregon.

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Ore 5.12 - Biden: Xi Jinping non ha un briciolo di democrazia
Il presidente americano Joe Biden ha attaccato il leader cinese Xi Jinping accusandolo di «non avere un briciolo di democrazia in sé». Parlando ad un evento in Oregon, Biden ha detto: «Credo che dal 2020 in poi sia stata una battaglia tra democrazia e autocrazia». E poi ha aggiunto: «Xi non ha un un solo osso democratico nel suo corpo».

Ore 5.10 - La Russia ha occupato altri 42 insediamenti nell’oblast di Donetsk
Lo ha riferito Olena Symonenko, assistente del capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky. Attualmente 3.500 insediamenti ucraini sono sotto l’occupazione russa.

Ore 5.05 - Dalla Banca Mondiale 96 milioni di dollari all’Ucraina
La Banca Mondiale fornirà all’Ucraina quasi 96 milioni di dollari come contri
buto per la ripresa economica, secondo quanto riferisce il sito the Kyiv Independent. Lo ha annunciato il primo ministro Denys Shmyhal sul suo account Telegram.

 

Ore 3.20 - Kiev: registrati 7600 crimini di guerra della Russia
Il procuratore generale dell'Ucraina, Iryna Venediktova, ha dichiarato che esperti dalla Slovacchia - tra cui polizia, esperti giudiziari e medici - sono arrivati a Kiev giovedì per aiutare le autorità locali nelle indagini sui crimini di guerra. Più di 7.600 atti commessi dalla Russia sono stati registrati. «Il nostro obiettivo è assolutamente trasparente - un'indagine approfondita di ogni crimine di guerra della Federazione Russa per il bene di portare i colpevoli alla giustizia», ha detto.

Ore 2.05 - Israele invierà elmetti e giubbotti antiproiettile per i soccorritori ucraini
Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha annunciato la consegna di giubbotti antiproiettile ed elmetti all'Ucraina come attrezzature per la sicurezza del personale impegnato in operazioni di soccorso. Lo riferisce l'agenzia Reuters. La decisione segna un cambiamento nella posizione di Israele che finora non aveva inviato attrezzatura di questo tipo a Kiev.

Ore 1.55 - Biden: Putin sbaglia se pensa che l'Occidente si dividerà
«Mentre la Russia continua a commettere atti brutali contro l'Ucraina, Putin punta su una nostra perdita di interesse. Scommette che l'Occidente si dividerà. Ancora una volta, gli dimostreremo che si sbagliava». Lo scrive su Twitter il presidente americano, Joe Biden.

 

Ore 1.53 - Usa: collaboriamo con la procuratrice di Kiev nell'indagine sui crimini di guerra
Gli Stati Uniti sono in contatto con la procuratrice generale ucraina, Irina Venediktova, e stanno collaborando alle indagini sui crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina. Lo ha detto il ministro della Giustizia americano, Merrick Garland.

Ore 1.44 «Sfortunatamente la Russia ha rifiutato la proposta di una tregua per la Pasqua (ortodossa, ndr)». Lo scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, pubblicando un nuovo video rivolto al suo popolo. «Questo dimostra quanto i leader di questo Stato - sottolinea - tengano in considerazione la fede cristiana e una delle feste più importanti e gioiose. Manteniamo comunque la nostra speranza. La speranza per la pace e che la vita vinca la morte». 

Ore 1.31 - Johnson: in Gran Bretagna addestriamo soldati ucraini all’uso dei nuovi tank
Soldati ucraini si stanno addestrando nel Regno Unito per usare i 120 veicoli corazzati britannici che gli verranno forniti nella guerra contro la Russia: lo ha rivelato il primo ministro Boris Johnson, come riferisce il quotidiano britannico The Guardian.

Ore 1.23 - Biden: la battaglia di Kiev è stata una vittoria storica per gli ucraini
«La battaglia di Kiev è stata una vittoria storica per gli ucraini. È stata una vittoria per la libertà ottenuta dal popolo ucraino con un’assistenza senza precedenti da parte degli Stati Uniti e dei nostri alleati». Lo ha scritto su Twitter il presidente americano, Joe Biden, sottolineando che «lo sforzo continuo e coordinato della comunità internazionale, guidato e facilitato dagli Stati Uniti, è una ragione significativa per la quale l’Ucraina è stata in grado di impedire alla Russia di conquistare il Paese».

Ore 0.37 - Usa: nessun progresso militare significativo della Russia nel Donbass
«Le forze della Russia non hanno compiuto alcun progresso significativo nel Donbass». È la valutazione del Pentagono sull’offensiva di Mosca nell’est dell’Ucraina. «Hanno compiuto diversi attacchi nel nord della regione, sotto la città di Izium, ma senza guadagnare terreno», ha spiegato alla Cnn il portavoce della Difesa americana, John Kirby.

Ore 0.26 - Organizzazione degli Stati americani sospende lo status della Russia
Il Consiglio permanente dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha approvato a Washington la sospensione dello statuto di osservatore permanente della Russia attraverso una risoluzione in cui si manifesta «allarme», «shock» e «preoccupazione» per il crescente numero di morti e sfollati, per «le informazioni di terribili atrocità commesse dalle forze armate russe» e per «la violazione da parte della Russia del diritto internazionale». La risoluzione sostiene che il provvedimento resterà in vigore fino a quando «il governo russo non cesserà le sue ostilità, non ritirerà tutte le sue forze ed i mezzi militari dall’Ucraina» e «non riprenda il cammino del dialogo e della diplomazia». Secondo i media locali, otto nazioni si sono astenute dal voto: Argentina, Bolivia, Brasil, El Salvador, Honduras, Messico, San Cristobal e Nieves e San Vicente e Granadine, mentre il Nicaragua era assente al momento della votazione.

Ore 0.23 -Il 26 aprile summit degli alleati Usa in Germania
Il 26 aprile il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ospiterà un summit con gli alleati sulla situazione in Ucraina presso la base aerea di Ramstein, in Germania. Lo rende noto il portavoce del Pentagono.

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