Coronavirus, Giuseppe muore a 38 anni: «Forse ha contratto l'infezione per riportare a casa il corpo del fratello morto»

Coronavirus, Giuseppe muore a 38 anni: «Forse ha contratto l'infezione per riportare a casa il corpo del fratello morto»
Coronavirus, Giuseppe muore a 38 anni: «Forse ha contratto l'infezione per riportare a casa il corpo del fratello morto»
di Enrico Chillè
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Giovedì 2 Aprile 2020, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 11:51

Un dramma nel dramma per una famiglia che, in meno di un mese, ha visto morire due fratelli. Giuseppe Larotonda, 38enne vigile urbano di Rapolla ma in servizio a Melfi (Potenza), è la più giovane vittima di coronavirus in Basilicata. Il sospetto è che possa aver contratto l'infezione lo scorso mese a Parma, dove era giunto insieme alla sorella per riportare a casa il corpo del fratello minore, stroncato da una grave patologia.

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Giuseppe Larotonda, che gli amici e i parenti chiamavano Pino, era ricoverato da due settimane nel reparto di terapia intensiva a Potenza e negli ultimi giorni le sue condizioni erano peggiorate in modo drammatico. Pino era andato a Parma insieme alla sorella, per recuperare il corpo del fratello di 26 anni, Marco, ricoverato nel capoluogo ducale per una grave forma di fibrosi cistica che non gli ha lasciato scampo.

Anche la sorella di Giuseppe, dopo essere stata a Parma, è risultata positiva al coronavirus ed è attualmente ricoverata in ospedale: quelli dei due fratelli sono tra i primi casi accertati di Covid-19 in Basilicata. Pino era uno sportivo e non aveva patologie pregresse, eppure la malattia non gli ha lasciato scampo. Da appena due mesi era diventato padre di una bambina e ora in molti ricordano Pino non solo come vigile urbano, ma anche come un grande appassionato di politica: qualche tempo fa, infatti, aveva annunciato l'intenzione di candidarsi a segretario regionale del Pd. 

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