Rischia l'arresto cardiaco a 23 anni
Gli impiantano un defibrillatore

Rischia l'arresto cardiaco a 23 anni Gli impiantano un defibrillatore
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Sabato 17 Ottobre 2015, 17:24 - Ultimo aggiornamento: 17:27
ROVIGO (M.Bel.) - Potrà riprendere una vita normale e anche fare attività sportiva. Non agonistica però, ma solo perché la legge italiana non lo consente. Tutto questo pur avendo un defibrillatore inserito all'interno del torace, pronto ad attivarsi in caso di necessità. Stiamo parlando del rodigino di 23 anni che un mese fa ha rischiato la vita andando in arresto cardiaco mentre giocava una partita di calcetto con gli amici nel Circolo Tennis di viale Tre Martiri.



Un malore improvviso, il ragazzo si accascia ma viene prontamente soccorso grazie a un defibrillatore semiautomatico. «La presenza dello strumento è stata a dir poco determinante - spiega Loris Roncon, primario di Cardiologia a Rovigo - L'ambulanza ci avrebbe messo poco ad arrivare, trovandosi a due minuti di strada, ma nella migliore delle ipotesi il ragazzo avrebbe riportato danni irreparabili».



Il ricovero nel reparto di Cardiologia dell'ospedale di Rovigo è stato immediato, e tempestiva è stata anche la scelta di impiantare nel paziente un defibrillatore sottocutaneo. L'intervento, condotto da Francesco Zanon, responsabile della Divisione di elettrofisiologia, coadiuvato da Enrico Baracca e dal chirurgo Luisella Fogato, ha permesso di innestare un dispositivo meno invasivo rispetto agli altri casi. «In questo caso non ci sono fili a collegare lo strumento al cuore e non sono stati tagliati i muscoli - spiega Roncon - Il dispositivo è stato messo in mezzo alle fasce muscolari, in modo da evitare infezioni o altri tipi di problemi che, vista la giovane età, sarebbero potuti emergere nel corso degli anni».



Un tipo di intervento di cui non si contano molti casi a livello nazionale. Grande la soddisfazione espressa da Francesco Zanon: «Abbiamo creato una collaborazione tra competenze diverse che hanno contribuito alla realizzazione di una tecnologia molto avanzata». «Si tratta - aggiunge Baracca - di una nuova frontiera che offre prospettive importanti per prevenire la morte cardiaca improvvisa». Ora il ragazzo può tornare a correre e a giocare con gli amici: se si dovesse ripresentare lo stesso problema, il defibrillatore sottocutaneo si accorgerebbe dell'anomalia del battito ed entrerebbe in funzione automaticamente.
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