BBC, i giornalisti si tagliano lo stipendio
solidali con le colleghe pagate meno

BBC, i giornalisti si tagliano lo stipendio per solidarietà verso le colleghe pagate meno
BBC, i giornalisti si tagliano lo stipendio per solidarietà verso le colleghe pagate meno
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Sabato 27 Gennaio 2018, 21:44 - Ultimo aggiornamento: 21:51
LONDRA - Il caso aveva fatto scalpore non solo in patria, ma anche all'estero: alla BBC, la radiotelevisione pubblica della Gran Bretagna, c'è un'eccessiva disparità, a parità di mansioni e anzianità, tra gli stipendi di giornalisti e conduttori uomini e quelli delle loro colleghe. Ora, però, qualcosa sta cambiando, anche se non dipende dall'azienda, bensì dall'iniziativa personale di alcuni dipendenti, alcuni dei quali molto noti al pubblico.



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Tutto era cominciato con la polemica montata da Carrie Grace, corrispondente di punta della BBC in Cina, che aveva lasciato il proprio incarico per denunciare la discriminazione contrattuale di cui era vittima insieme ad altre donne. La giornalista, in quell'occasione, aveva spiegato: «Mi hanno offerto più soldi, ma il problema non è economico. Ho rifiutato, perché guadagno già abbastanza, la questione riguarda la disparità di trattamento tra dipendenti uomini e donne, ad ogni livello».
 



Per solidarietà nei confronti delle colleghe, alcuni tra i giornalisti e conduttori dell'emittente hanno deciso di tagliarsi lo stipendio. Tra questi, compaiono volti noti come quelli di Jeremy Vine, John Humphrys, Huw Edwards, Nick Robinson e Jon Sopel. Quest'ultimo, nonostante sia a capo di un ufficio di corrispondenza negli Stati Uniti, quindi con un incarico del tutto analogo a quello di Carrie Grace, guadagnava oltre 200mila sterline all'anno, mentre la collega si fermava a 130mila.

L'iniziativa dei dipendenti più famosi ha trovato il plauso dell'azienda, anche se non mancano le polemiche sulla decurtazione dello stipendio, pari al 30% circa e considerata marginale da altri impiegati e dall'opinione pubblica. Intanto, la prossima settimana Carrie Grace sarà chiamata a testimoniare sulla discriminazione di genere subita all'interno dell'azienda davanti ad una commissione parlamentare.
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