Francesco Mazzega morto suicida dopo la condanna a 30 anni: uccise la fidanzata Nadia Orlando

Francesco Mazzega morto suicida dopo la condanna a 30 anni: uccise la fidanzata Nadia Orlando
Francesco Mazzega morto suicida dopo la condanna a 30 anni: uccise la fidanzata Nadia Orlando
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Domenica 1 Dicembre 2019, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 10:08
Francesco Mazzega, condannato a 30 anni per la morte di Nadia Orlando, si è suicidato. L'uomo, 38 anni, è stato trovato morto impiccato ieri sera poco dopo le 22 nel giardino della sua abitazione di Muzzana, in Friuli, dove era agli arresti domiciliari.
Venerdì in appello era stata confermata la condanna a 30 anni.

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Nadia Orlando è stata soffocata la sera del 31 luglio 2017 a poca distanza da casa, aveva 21 anni.  Mazzega vagò con il cadavere in auto per tutta la notte. La ragazza voleva porre fine alla loro relazione.

 
 
Francesco Mazzega, ieri in aula in aula presso la Corte d'assise di Appello di Trieste, era agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico nell'abitazione dei genitori a Muzzana del Turgnano (Udine) dal 26 settembre 2017. 

«Non merito perdono. Ho paura anche a chiederlo, vista la gravità di quanto fatto». È il senso del concetto espresso da Francesco Mazzega in una dichiarazione spontanea resa prima che la Corte d'Assise d'Appello di Trieste si ritirasse in camera di consiglio per decidere se confermare o riformare la sentenza di condanna pronunciata in primo grado nei suoi confronti dal Gup del tribunale di Udine. Nelle dichiarazioni, Mazzega - assistito dagli avvocati Federico Carnelutti e Mariapia Maier - aveva ribadito alcuni concetti già espressi proprio davanti al giudice di primo grado: non si capacitava di quanto ha fatto e non sapeva come possa essere accaduto. L'uomo aveva aggiunto di non riuscire nemmeno a sentir pronunciare più il suo nome, ora associato a un fatto tanto grave.

Per la famiglia di Nadia Orlando, secondo quanto riferito dal loro legale, l'avvocato Fabio Gasparini, si trattava di «dichiarazioni abbastanza generiche, frasi di circostanza ancora del tutto insufficienti perché non spiegano i fatti».

 
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