La Squadra mobile, nel 2004, nel corso di indagini inerenti l'uso fraudolento di carte di credito, aveva sequestrato nella casa dell'uomo alcuni personal computer la cui analisi aveva consentito di risalire ad una serie di truffe e tentate truffe commesse in danno di aziende, finanziarie e diverse ditte.
Tutti gli episodi erano avvenuti con lo stesso modus operandi: un uomo telefonava alla vittima qualificandosi come dipendente della camera di commercio o di un altro ente riferendo di dover effettuare un rimborso di tasse per cui aveva bisogno delle coordinate bancarie. Una volta ottenute le informazioni tramite fax, il sodalizio criminale, formato da Bettio ed altri italiani, provvedeva a modificarne il contenuto trasformandolo in bonifico su conti correnti postali italiani aperti con documenti falsi o su conti correnti bancari stranieri, in particolare spagnoli. I poliziotti, accertato che Bettio era proprietario di una ditta con sede a pochi chilometri da Porec, hanno interessato il Servizio per la cooperazione Internazionale di Polizia, chiedendo la collaborazione della polizia croata per rintracciarlo e fermarlo. Cosa che è poi avvenuta: la polizia Croata ha prelevato Betti consegnandolo alle autorità italiane.