I primi accertamenti effettuati nell'abitazione, «rendono plausibile l'ipotesi che giorni fa (non meno di cinque), in un momento di raptus, abbia esercitato qualche tipo di pressione sulle vie respiratorie dell'anziano padre già fortemente provato dalla malattia», aggiungono.
Poi sarebbe rimasto a vegliarlo per diversi giorni, sino a quando, nel pomeriggio di ieri, suo fratello maggiore non è andato in casa poiché non riusciva a mettersi in contatto con il padre.
Per il 37enne si sono aperte le porte del carcere in attesa della decisione dell'autorità giudiziaria.