A 12 anni, figlio di genitori separati, sfida il papà no-vax e tenta di accontentare la mamma pro vaccino, e un Tribunale gli dà ragione. «Io sono un po' indeciso sul vaccino proprio perché i miei genitori mi dicono cose diversissime e mi spaventano», spiega compunto ai giudici un 12enne ben più maturo della sua età dopo essersi informato su giornali e tg, che poi aggiunge: «Per meglio chiarire la mia posizione preciso che le mie idee sono come quelle di mia madre, perché parlando con lei, e riferendole le cose che mi ha detto papà, capisco che le cose che mi dice mio padre non hanno moltissimo senso».
A riportare la storia oggi è il Corriere della Sera nell'edizione milanese, in cui si racconta che l'opinione del ragazzino è stata verbalizzata dai giudici di una causa insorta tra una coppia di genitori separati che fino a oggi avevano serenamente condiviso l'affido congiunto dei due figli.
Ed ecco allora che il Tribunale ha decretato che la madre è «autorizzata ad assumere, in autonomia e in assenza del consenso paterno, ogni decisione relativa alla somministrazione». Il 27 ottobre scorso era uscita la notizia di un primo via libera arrivato a favore di un 16enne per il quale i giudici della prima sezione civile del Tribunale di Cagliari avevano dato l'ok a sottoporsi al vaccino. In questo caso la madre era favorevole, il padre un convinto no-vax. Caso analogo ma a parti invertire a Nuoro: il padre era favorevole al vaccino, la madre contraria. Quest'ultima, dottoressa no-vax già sospesa dal lavoro, non aveva gradito la scelta del figlio 15enne di volersi sottoporre alla vaccinazione, ma i giudici nuoresi le hanno dato torto sospendendole temporaneamente la facoltà genitoriale.