Faceva prostituire 16enne tenendo
in ostaggio la figlia: preso coetaneo

Faceva prostituire 16enne tenendo in ostaggio la figlia: preso coetaneo
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Martedì 21 Novembre 2017, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 12:18
NAPOLI - Seguendo le direttive della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni gli agenti della U.O. Tutela Emergenze Sociali e Minori della Polizia Municipale di Napoli sono riusciti ad assicurare alla giustizia un sedicenne, ricercato da settimane, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare, in quanto gravemente indiziato del reato di sfruttamento della prostituzione minorile a carico di una coetanea.

Il ragazzo, insieme alla madre e alla sorella, avrebbe sfruttato una ragazza romena, attirata dalle donne in Italia con la promessa di un matrimonio e che, invece, una volta a Napoli, sarebbe stata costretta con violenze e minacce a prostituirsi in strada ogni sera. La giovane donna sarebbe stata costretta dai suoi aguzzini a scendere in strada finanche durante la gravidanza, fin quasi al momento del parto, e persino la nascita di sua figlia non aveva alleviato la sua schiavitù in quanto la neonata era stata trattenuta dalle due sfruttatrici in pegno per la consegna dei guadagni da parte della mamma.

Lo stato di schiavitù è stato interrotto nel mese di settembre dagli agenti che, dopo aver intercettato la ragazza in strada, avevano raccolto la richiesta disperata della ragazza che, solo con gli agenti, era riuscita a confessare le proprie sofferenze e a chiedere aiuto per sé e la figlioletta. In quella occasione le due donne ed il ragazzo si erano dati alla fuga portando con sé la neonata e solo dopo ore di ricerche erano state scovate in un terraneo dove la piccola era stata occultata su un soppalco nascosta tra scatole e stracci. Le due donne erano state immediatamente tratte in arresto mentre del minore si erano perse le tracce per settimane.

La sinergia tra la Procura e gli uomini dell'U.O. Tutela Emergenze Sociali e Minori nella fase di ricerca del minore che si era sottratto all'ambiente familiare e sociale, unita all’esplorazione dei vari profili social del ragazzo hanno consentito agli agenti di rintracciarlo nella zona della Stazione Centrale e di metterlo a disposizione della Magistratura inquirente nel Centro Minorile di Nisida.
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