Ex calciatore ucciso e sciolto nell'acido
pm chiede l'ergastolo per madre e figlio

Ex calciatore ucciso e sciolto nell'acido, il pm chiede l'ergastolo per madre e figlio
Ex calciatore ucciso e sciolto nell'acido, il pm chiede l'ergastolo per madre e figlio
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Lunedì 8 Aprile 2019, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 17:12
Il pm di Milano Eugenio Fusco ha chiesto la condanna all'ergastolo più 12 mesi di isolamento diurno per Raffaele Rullo e la pena dell'ergastolo più isolamento diurno di 10 mesi per la madre Antonietta Biancaniello accusati dell'omicidio dell'ex calciatore del Brugherio calcio Andrea La Rosa, 35 anni, scomparso il 14 novembre 2017 e ritrovato senza vita un mese dopo.



Nella prima parte della lunga requisitoria il pm Maura Ripamonti ha ricostruito tutti i dettagli di un delitto in cui la donna prova a prendersi ogni colpa, una madre che «Lo segue in tutte le sue follie, per il figlio è disponibile ad assumersi tutte le responsabilità e lo fa in maniera maldestra». Un delitto commesso da madre e figlio: «Non c'è nessun'altra persona, sono solo loro due. Le indagini sono state intensissime, quella sera non c'era nessun altro». Agli imputati accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e soppressione di cadavere, i rappresentanti dell'accusa non concedono nessuna attenuante. Un delitto per motivi economici, in cui madre e figlio infieriscono sul cadavere - nel bagagliaio dell'auto della donna fu trovato il bidone con il cadavere di La Rosa e in un garage a Seveso 24 flaconi di acido muriatico che sarebbero serviti per sciogliere il corpo - e in cui c'è una «quantità di prove» che non lascia dubbi, a dire dell'accusa, sulla loro colpevolezza. 




Rullo «Si crede più furbo degli altri e questo è il suo tallone d'Achille, ha commesso degli errori», spiega il pm Fusco. «Rullo è il classico figlio a cui la madre consente ogni cosa».
Il suo compito, dopo un «delitto atroce» è di «Creare delle prove che possano far allontanare i sospetti da lui, ma la verità è una e le sue bugie sono tendenti all'infinito. Non c'è spazio in questo processo a dubbi sull'ascrivibilità dei fatti», conclude Fusco prima di chiedere il massimo della pena.  Una richiesta di condanna a cui la madre della vittima ha reagito scoppiando in lacrime.
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