Roma, choc all'Esquilino: si inietta eroina
in strada tra i passanti in pieno giorno

Roma, choc all'Esquilino: si inietta eroina in strada tra i passanti in pieno giorno
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Sabato 31 Ottobre 2015, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 20:12

ROMA - Via Pellegrino Rossi, traversa di via dello Statuto che abbraccia i grandi magazzini Mas.

E’ mezzogiorno, qui nel cuore dell’Esquilino. Passano turisti con trolley rumorosi, pellegrini in cerca di Santa Maria Maggiore, coppie con i cani al seguito o viceversa, bambini appena usciti da scuola. Anche qualche bicicletta del sabato mattina.

Sdraiato su uno scalino c’è un uomo dai tratti nordafricani: ha una siringa conficcata sul braccio.

Un’iniezione, molto probabilmente, di eroina appena effettuata. La preparazione è veloce, le sue mani sembrano molto esperte. Roba di nemmeno un minuto. Il tempo di trovare la vena. E poi ecco il buco.

La dose lo stordisce. Perde i sensi. La testa gli ciondola. Passano i turisti, i pellegrini, i bambini, le coppie con i cani. Guardano e si voltano. Lo fissano e girano lo sguardo. C’è il sole. La via è chiusa per lavori di manutenzione alla rete del gas.

Gli operai fanno finta di niente. Come quasi tutti. Solo qualche temerario - «io sono padre di tre figli» - perde i nvervi e chiama il 118. «C’è un uomo in coma, si è fatto una pera». Passano diversi minuti. La gente continua a circolare, qui all’Esquilino. La cartolina del degrado è così forte, che quasi viene ignorata. L’ambulanza non arriva. Il tossico però si sveglia dal torpore della droga. Usa un po’ di birra per sciacquarsi il sangue dal braccio. Si rimette in piedi. Barcolla. Il maglione tirato su, il sangue che cola. Piano piano se ne va. Continuano a passare romani e non. La siringa intanto è rimasta lì, per terra.

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