«VALORE SENTIMENTALE»
«Io desidero nuovamente avere “L’oiseau bleu”, poter frequentare i miei nipoti e poi un mese l’anno, a scelta, avere la possibilità di avere il Creole, il veliero di famiglia», sono le richieste di Patrizia Reggiani rivelate a Storie Italiane, su Rai1. Daniele Pizzi, legale della donna, auspica «vivamente una conciliazione tra Patrizia Reggiani e le sue figlie Alessandra e Allegra», e resta «in attesa di un segnale concreto anche da parte loro». L’avvocato ha già formulato al difensore delle figlie la proposta, che potrebbe essere discussa nell’udienza del 10 ottobre già fissata nell’ambito del procedimento davanti all’autorità dell’Engadina. L’offerta di conciliazione della vedova Gucci, spiega il legale, mira a ricostruire i «rapporti familiari: non chiede la proprietà dello chalet e del veliero, ma solo la possibilità di utilizzarli e vorrebbe che le due figlie si occupassero del suo mantenimento».
Il vitalizio di un milione all’anno, più 26 milioni di arretrati, è stato sottoscritto all’epoca da Patrizia Reggiani e dal marito e la sua validità è stata riconosciuta dalla Corte d’Appello di Milano. Ora Patrizia Reggiani ha intenzione di rinunciare a quel vitalizio per una conciliazione con le figlie. «Il “Creole” - spiega - l’ho fatto tutto io e quindi è la mia terza bambina, anche “L’oiseau bleu l’ho fatto tutto io: hanno un valore affettivo». Racconta Lady Gucci: «Vivo in casa di mia madre con niente, perché anche mia mamma si è intestardita a non darmi i soldi, e di verso in difficili condizioni economiche potendo fare affidamento su una pensione sociale da 300-400 euro al mese». Di recente, la madre novantenne ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di Milano la nomina di un «amministratore di sostegno» che si occupi delle operazioni economiche «straordinarie» della figlia.
RINVIO
Il 10 ottobre è fissata l’udienza davanti all’Autorità di conciliazione svizzera, dopo un rinvio chiesto dall’avvocato Pizzi spiegando che la signora Reggiani «vorrebbe comparire personalmente all’udienza per trovare un accordo conciliativo con le figlie Alessandra e Allegra Gucci».
La stessa documentazione è stata trasmessa all’avvocato Guido Lazzarini, che rappresenta le due sorelle figlie dell’erede della dinastia della casa di moda, freddato con tre colpi di pistola la mattina del 27 marzo 1995 nell’atrio dei suoi uffici in via Palestro a Milano. Per quell’omicidio Patrizia Reggiani ha trascorso un quarto di secolo San Vittore e ora, quasi settantenne, è definitivamente libera. E anche nullatenente, benché potenzialmente ricchissima. Gucci e la Reggiani, divorziati nel 1985, il 24 dicembre 1993 firmarono a Sankt Moritz, in Engadina, un accordo registrato come «promemoria d’intenti» in cui l’imprenditore si impegnava a corrispondere all’ex moglie 1,1 milioni di franchi svizzeri l’anno, vita natural durante. Ora la saga per l’eredità potrebbe essere vicina a una conclusione.
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