Due milioni di euro distrutti al macero per errore, le banconote in una fotocopiatrice da rottamare. È giallo

Il denaro era riposto nei vani per le risme di carta: quando i dipendenti se ne sono accorti era tardi per salvarlo dal "tritatutto"

Due milioni di euro al macero per errore, le banconote in una fotocopiatrice da rottamare. Giallo a Vicenza
Due milioni di euro al macero per errore, le banconote in una fotocopiatrice da rottamare. Giallo a Vicenza
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Venerdì 29 Luglio 2022, 11:31

Due milioni di euro in fumo. Anzi, in frantumi. Al macero, per essere ancora più precisi. Centinaia di banconote a brandelli. Per errore. Una storia al limite dell'assurdo, incedibile. Raccontata dalla stampa locale del vicentino che ha come teatro un’azienda di Romano d’Ezzelino specializzata nello smaltimento di rifiuti. Abituata a ricevere container di materiali e dispositivi da vari ecocentri del Veneto, per poi smistarli verso un macchinario tritatutto.

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E prorio dentro uno dei conteine si trovava, nei giorni scorsi, una vecchia fotocopiatrice da rottamare.

Peccato che nessuno si è accorto che all'interno c'era un vero e proprio tesoro. Mazzette di denaro di cui gli operatori  dell'azienda si sono accorti solo quando oramai era tardi. La fotocopiatrice era già finita nel tritatutto ed era impossibile recuperarla senza rischiare di restare stritolati.

Il denaro nella fotocopiatrice

Il denaro, banconote in euro, erano riposti nei vani per le risme di carta. Ai dipendenti della Sea di Romano d’Ezzelino, dopo le dovute verifiche, non è rimasto con un pugno di brandelli di carta in mano. C'erano pezzi da 200 e 500 euro, per una quantità impossibile da determinare con certezza: c'è chi dice che si arrivasse almeno a un milione di euro, chi dice che non fossero meno di due. Il container con la macchina fotocopiatrice "milionaria" pare fosse un "rifiuto speciale" da smaltire da un comune dell’Altovicentino. Nel frattempo, nessuno si è fatto vivo per reclamare il "carico" perduto. Anche perché non c'è niente da recupare e poi tutti i materiali una volta scaricati in un centro di raccolta pubblico, diventano di proprietà di chi se ne fa carico per lo smaltimento.

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