Dpcm, che sport posso fare? No alla danza sì al tennis: il Governo risponde agli atleti

Dpcm, che sport posso fare? No alla danza sì al tennis: il Governo risponde agli atleti
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Lunedì 26 Ottobre 2020, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 12:43

Danza, ma anche nuoto, calcio e più in generale ogni attività sportiva. Con l'ultimo Dpcm, il Governo guidato da Giuseppe Conte ha varato una serie di restrizioni per evitare la diffusione del contagio da Covid, alimentando, insieme agli altri, i dubbi degli atleti, che hanno cominciato a chiedersi con sempre maggiore frequenza cosa sia consentito e vietato. In tal senso, è stato l'esecutivo stesso, ipotizzando una serie di domande frequenti a tentare di far chiarezza.

Si mettano il cuore in pace gli amanti della danza: con la chiusura di palestre e centri culturali o ricreativi, l'attività è infatti sospesa.

Proibiti anche gli sport di contatto e di squadra che non abbiano caratura almeno nazionale. L'unica eccezione sono gli allenamenti individuali nei centri sportivi che resteranno aperti. In questi casi, infatti, sarà possibile effettuare sedute ed esercizi, purché a distanza e senza creare assembramento. Il discorso vale anche per l'attività di base, comprese le scuole calcio e quelle di pattinaggio a rotelle e sul ghiaccio. Gli allenamenti individuali, infatti, sono sempre consentiti in centri sportivi e circoli, purché all'aperto. A queste condizioni possono aver luogo pure sedute di yoga e pilates.

Esclusi dalle attività di contatto, tennis e padel proseguiranno soltanto nei luoghi all'aperto e nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Discorso opposto per gli impianti sciistici, aperti solo per allenamenti e manifestazioni di rilievo almeno nazionale. L'unica speranza di un'inversione di tendenza potrebbe essere rappresentata dall'approvazione di specifiche linee guida da parte della Conferenza delle regioni e delle province autonome, previa approvazione del Cts. 

Non sono comprese tra quelle precluse, quindi potranno proseguire, le competizioni dilettantistiche come le attività federali, purchè riguardino tornei di livello nazionale e si svolgano a porte chiuse. Strettamente collegata è la questione inerente a palestre e piscine. Nonostante le chiusure, atleti professionisti e non , inclusi gli affiliati al comitato paralimpico, partecipanti a competizioni nazionali potranno allenarsi, purchè a porte chiuse e nel rispetto dei protocolli emanati dalle federazioni di appartenenza. Sospese le sessioni di training individuale, tranne se a scopo terapeutico (fisioterapia e riabilitazione) o comprese nei livelli essenziali di assistenza. 

D

Perplessità anche intorno all'utilizzo delle palestre in orario scolastico, che dovrebbe essere regolamentata dal ministero dell'Istruzione e quindi attualmente possibile. Ogni altro utilizzo resta escluso. Equiparate a locali chiusi e quindi off limits pure strutture tenso e pressostaiche.  

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