Presa per il collo dal paziente, la dottoressa si arrende: «Non farò più il medico». Le foto choc

L'aggressione subita sabato scorso fuori dalla sede della guardia medica di Udine, al Gervasutta

Presa per il collo dal paziente, la dottoressa si arrende: «Non farò più il medico»
Presa per il collo dal paziente, la dottoressa si arrende: «Non farò più il medico»
di Redazione web
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 19:04

«Non ci ho ripensato. Non ho più intenzione di fare il medico». La solidarietà che l'ha circondata come un grande abbraccio corale dopo l'aggressione subita sabato scorso fuori dalla sede della guardia medica di Udine, al Gervasutta, dove stava facendo il suo turno, non ha fatto cambiare idea ad Adelaide Andriani, 28 anni, originaria della provincia di Monza e della Brianza, da due anni in Friuli per seguire la scuola di specialità in Chirurgia generale. Una scelta, quella di lasciare, meditata da tempo, che l'ultimo episodio ha fatto come detonare.

Dottoressa presa per il collo, cosa è successo

Sabato, quando ha sentito le mani di quell'uomo, l'accompagnatore di un paziente straniero, strette intorno al suo collo, Adelaide ha pensato che sarebbe morta soffocata. «Se non ci fosse stata con me la collega Giada Aveni, che è riuscita a staccare la mano di quell'uomo dal mio collo, forse sarei anche morta, per quanto ne so.

O comunque, l'aggressione avrebbe potuto avere esiti ben peggiori. Sinceramente, non me la sento di rischiare così ancora», aveva detto subito dopo la denuncia pubblica. «Era già da diversi mesi che pensavo di cambiare strada. Penso di finire la specialità per non dare un dispiacere ai miei familiari, ma di sicuro non farò il medico. Farò altro», ha ribadito ieri. 

Chiusa in una stanza e maltrattata per anni dai genitori e dalle sorelle, arrestata intera famiglia

Medici aggrediti, la denuncia della collega Giada Aveni

La sua collega Giada Aveni, 31 anni, di Gemona, anche lei specializzanda, che ha raccontato di aver schivato un calcio dello stesso uomo, ha dedicato all'accaduto un lungo post sul suo profilo Facebook, denunciando la violenza alla collega e chiedendo la più ampia condivisione. E, clic dopo clic, la notizia, rilanciata dai media, è arrivata anche al ministro della Salute Orazio Schillaci. «Episodi di aggressione fisica e verbale a medici e infermieri, come quelli che si ripetono con sconcertante frequenza, non sono più ammissibili. Al personale sanitario va tutta la mia solidarietà e vicinanza. Il ministero della Salute metterà in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare la loro incolumità», ha dichiarato Schillaci, che ha chiesto di potenziare «le attività di monitoraggio e prevenzione dell'Osservatorio nazionale così come intendo rendere nuovamente operativo il Comitato nazionale per l'indirizzo e la valutazione delle politiche attive». Il Piano nazionale della prevenzione, poi, prevede «una specifica azione centrale proprio in tema di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori». 

La solidarietà del Governatore del Friuli Venezia Giulia, Fedriga

Anche il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga, sul suo profilo Facebook, ha voluto esprimere vicinanza ad Adelaide, aggredita dall'accompagnatore di un paziente che aveva appena medicato per un problema ad una gamba. «Un episodio indegno che purtroppo si aggiunge a quello di pochi giorni fa a Trieste, dove anche un infermiere è stato picchiato mentre stava prestando servizio alla comunità. La violenza contro i professionisti sanitari è intollerabile e va condannata fermamente. Massima solidarietà e sostegno alle vittime di questi atti riprovevoli», ha scritto Fedriga.

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