Roma, aggredita e punta con un ago alla schiena da uno sconosciuto in Centro: «Io, costretta a fare i test per hiv ed epatite»

Roma, aggredita e punta con un ago da uno sconosciuto in Centro: «Costretta a fare i test per hiv ed epatite»
Roma, aggredita e punta con un ago da uno sconosciuto in Centro: «Costretta a fare i test per hiv ed epatite»
di Mario Landi
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Mercoledì 21 Dicembre 2022, 20:01

Punta con un ago da uno sconosciuto, in pieno Centro storico. «Era mezzogiorno, ero in via Brunetti, mi sono abbassata per togliere la catena alla bicicletta e mi si è alzata la giacca sulla schiena. All'improvviso ho sentito una puntura. Non so cosa fosse esattamente, forse una piccola siringa ma sono certa che fosse un ago. Ho alzato lo sguardo e ho visto un uomo allontanarsi». A denunciare l'aggressione avvenuta in pieno centro, a pochi metri da via del Corso, è la stessa vittima, una donna 40 anni, mamma di due bambine. Potrebbe trattarsi di un caso isolato ma certo il gesto ricorda il needle spiking, il fenomeno registrato già in diversi Paesi europei, che consiste nel pungere sconosciuti, in particolare donne, con siringhe infette o contenenti droghe, in genere in contesti di movida notturna e spesso in discoteche e locali. 

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«Quello che mi è successo è sconvolgente - racconta all'Adnkronos - Mi sono spaventata e sono rimasta come impietrita, avevo paura che potesse farmi del male, però l'ho seguito con lo sguardo. Lui ha continuato ad andare avanti compiendo atti di vandalismo lungo la via. Appena mi sono ripresa sono salita sulla bici e l'ho seguito, sono riuscita a riprenderlo, lui mi ha visto e si è dileguato tra la folla». Nel video appare un uomo dai capelli rasati e una folta cresta a spazzola, che indossa uno smanicato nero su una felpa beige e un pantalone chiaro. «Subito dopo sono andata allo Spallanzani - spiega - Sono fortunata perché non è uscito sangue, anche se la parte dove sono stata punta si è gonfiata.

Ora dovrò comunque sottopormi ai test per hiv ed epatite. È stato veramente un trauma, ieri piangevo ed ero disperata ma sporgerò denuncia perché la stessa cosa potrebbe capitare a chiunque, anche a qualche bambino».

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