ANCONA - Agenzia delle Dogane e dei Monopoli delle Marche: i lavoratori sospendono il lavoro straordinario. Previsti gravi disagi per lo sdoganamento merci e le attività economiche della regione. La comunicazione arriva dai sindacati FP CGIL, CISL FP, Confsal-Unsa e FLP: «Non avevamo altra scelta, manca troppo personale e l’amministrazione ha ignorato tutti i nostri appelli. Invitiamo la politica e gli operatori economici della regione a schierarsi al fianco dei lavoratori per difendere il diritto a ricevere servizi efficienti».
L'agitazione
Lavoratori nuovamente in stato di agitazione in tutti gli uffici delle Dogane e dei Monopoli marchigiani per le condizioni di lavoro impossibili a causa della carenza di personale nella regione. FP CGIL, CISL FP, Confsal Unsa e FLP hanno dichiarato l’astensione dal lavoro straordinario a partire da lunedì scorso e che si protrarrà per 30 giorni, con disagi previsti per lo sdoganamento delle merci, l’approvvigionamento di carburante e, in generale, per le attività economiche della regione. «Ci abbiamo pensato a lungo e mai avremmo voluto intraprendere un passo del genere, che rischia di danneggiare le attività economiche della regione – dichiarano i sindacati – ma l’Agenzia non ci ha lasciato altra scelta.
«La dirigenza guarda solo all'Emilia Romagna»
«Purtroppo né la dirigenza locale né, soprattutto, quella interregionale dell’Emilia-Romagna e delle Marche - spiegano i sindacati - che si è disinteressata sin qui della nostra regione e guarda solo all’Emilia-Romagna, hanno dato risposte di nessun genere, nonostante i sindacati abbiano fatto svariate richieste di personale e proposte per ridurre danni e rischi per lavoratori e forze economiche».
«Coinvolgeremo nei prossimi giorni le autorità politiche regionali e locali - concludono i sindacti - a difesa della produzione, dell’import-export e di tutti gli operatori economici delle Marche e invitiamo tutti a schierarsi dalla parte dei lavoratori per difendere il diritto ad avere un servizio efficiente che tenga conto anche dell’economia marchigiana e non solo di quella della vicina Emilia-Romagna».