Un diamante del valore stimato di circa 3 milioni e mezzo di euro sostituito con uno falso e una denuncia da parte di chi possedeva quella pietra preziosa, ossia Violetta Caprotti, figlia di Bernardo, lo storico fondatore dei supermercati Esselunga, morto nel 2016.
La truffa del diamante
È questo il mistero, forse un furto oppure in altra ipotesi una truffa, su cui stanno lavorando gli inquirenti milanesi che da mesi hanno aperto un'inchiesta per arrivare a scoprire chi si è portato via quel diamante di così grande valore.
L'INDAGINE
L'indagine sarebbe nata proprio da un contenzioso tra Violetta Caprotti e il rivenditore che, tuttavia, ha sempre sostenuto che quel diamante era arrivato in negozio già falso. Gli inquirenti ora stanno indagando per capire quando sia stato sostituito con un "fake" e da chi. Pare che le uniche certezze in questa vicenda al momento siano due: la figlia di Caprotti possedeva una pietra indubbiamente vera, mentre quella che le è rimasta in mano, ad un certo punto, è un falso. Il fascicolo allo stato risulta a carico di ignoti e si indaga anche per sapere se si sia trattato di una truffa o di un furto.
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