Antonio detenuto in Sri Lanka
«In 90 stipati in cella, no cibo e botte»

Antonio Consalvo, detenuto italiano in Sri Lanka
Antonio Consalvo, detenuto italiano in Sri Lanka
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Sabato 1 Giugno 2019, 18:47 - Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 12:06

PORDENONE - Una cella di 10 metri per 20 dove vivevano tra le 90 e le 100 persone, dotata di un bagno alla turca, una vasca d'acqua, e priva di letti.

«Sono dimagrito dieci chilogrammi, non ti lasciano chiamare casa o ambasciata, sono botte, non ti danno da mangiare...». È quella dove ha vissuto per mesi Antonio Consalvo, il pordenonese di 33 anni, l'uomo arrestato poco più di un anno fa in Sri Lanka perché trovato in possesso di droga, e rientrato ieri in Italia, provato, come ha reso noto la Rai Fvg che lo ha intervistato a Cordenons (Pordenone). «In carcere, a Negombo, ci davano da mangiare riso e qualche salsa, uova e banane, a volte un pezzo di carne o di pesce», ha ricordato ai microfoni della Rai, rifiutandosi però di lasciarsi riprendere in volto.

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