Deborah uccide papà violento: «Tutti
sapevano, nessuno è mai intervenuto»

Deborah uccide papà violento: «Tutti sapevano, nessuno è mai intervenuto». Non coltellate ma un pugno all'orecchio
Deborah uccide papà violento: «Tutti sapevano, nessuno è mai intervenuto». Non coltellate ma un pugno all'orecchio
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Lunedì 20 Maggio 2019, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 12:37
MONTEROTONDO - Era stato denunciato per maltrattamenti ma questo non era bastato a fermare l'inferno in famiglia fatto di minacce, insulte, violenze e botte, complice l'alcol: tutti sapevano, ma nessuno era mai intervenuto. Voleva difendere lei stessa e sua madre Deborah Sciacquatori, la 19enne fermata a Monterotondo (Roma) dopo aver ucciso suo padre Lorenzo, 41 anni: l'uomo, dopo l'ennesima lite, è stato colpito dalla figlia con un pugno all'orecchio ed è morto poco dopo l'arrivo in ospedale.

Come scrive Repubblica questa mattina, Deborah, studentessa del liceo artistico, è descritta da chi la conosce come una bravissima ragazza: «Le vogliamo tutti bene, è la ragazza più grava del mondo ma il padre le aveva spento il sorriso», le parole di un conoscente. E di quell’incubo, con il papà violento che picchiava sua madre, Deborah non aveva mai raccontato niente a nessuno: «Lo sapevamo tutti, tutto il quartiere, ma lei non ha mai detto una parola», ha detto un altro conoscente.

Ad uccidere Lorenzo Sciacquatori non sarebbe stata una coltellata come sembrava inizialmente, ma un fortissimo pugno dato da Deborah, appassionata di boxe come suo padre (ex pugile) all’uomo, colpito all’orecchio: il pugno avrebbe provocato un’emorragia interna che gli è stata fatale. Sulle cause della morte, maggiore chiarezza potrà essere dat dall’autopsia:
«Volevo solo difendere mia madre e mia nonna», ha detto Deborah, sotto choc, agli agenti che sono intervenuti. Ora è ai domiciliari.
 
 

PM VALUTANO LEGITTIMA DIFESA La posizione di Deborah è ora al vaglio dei magistrati: sebbene la 19enne - esperta di boxe - rischi l'accusa di omicidio, la procura di Tivoli valuterà se ci sono le circostanze per riconoscere la legittima difesa. All'alba di domenica Lorenzo, ubriaco, tornato a casa avrebbe iniziato ad inveire contro la compagna, l'anziana madre e la stessa figlia Deborah: le tre donne, insieme alla sorella della vittima arrivata anche lei in quel momento, hanno deciso intorno alle 8 di lasciare la casa per paura di conseguenze più gravi. Ma varcato il portone sono state raggiunte dall'uomo, che le avrebbe invitate con violenza a rientrare in casa.

A quel punto ha aggredito e picchiato anche la sua compagna: Deborah, per difendere sua madre, è intervenuta e ne è nata la colluttazione che è stata poi fatale al 41enne. La 19enne aveva un coltello (che aveva portato perché impaurita dal papà) ma secondo i primi esami non avrebbe colpito il padre con quello: le donne hanno poi chiamato i soccorsi ma invano, perché Lorenzo Sciacquatori è morto in ospedale. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Monterotondo coordinati dalla Procura di Tivoli, guidata da Francesco Menditto.

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Dagli accertamenti è emerso che la donna già nel 2014 aveva denunciato il compagno per maltrattamenti e che l'uomo, da testimonianze raccolte, in più occasioni sarebbe stato autore di violenze in ambito domestico. La ragazza è stata ascoltata dai magistrati non solo per ricostruire la vicenda ma anche per accertare il quadro di violenze in cui è maturata la tragedia. Rischia l'accusa di omicidio ma sulla base di ulteriori accertamenti e dell'esame autoptico, la procura valuterà «l'eventuale esistenza della legittima difesa».
Il pm di turno, intanto, d'intesa con il procuratore, ha stabilito che che la ragazza rimanga a disposizione della Procura.
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