Morto a 17 anni nell'operazione: cinque
medici indagati per omicidio colposo

Daniele Zanon
Daniele Zanon
di Marco Aldighieri
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Venerdì 21 Dicembre 2018, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 12:20
VILLAFRANCA - In cinque sono finiti iscritti nel registro degli indagati per la morte dello studente di 17 anni Daniele Zanon. Si tratta di cinque medici tutti accusati del reato di omicidio colposo. Il ragazzo è deceduto martedì 11 dicembre dopo essere stato sottoposto in Chirurgia pediatrica, il giorno prima, a un intervento di rimozione di due barre, una trasversale e una obliqua, installate poco meno di due anni fa per facilitare l'allargamento dello sterno che era di dimensioni ridotte. II cinque camici bianchi che dovranno difendersi dall'accusa di omicidio colposo, mossa dal sostituto procuratore Benedetto Roberti titolare delle indagini, sono Piergiorgio Gamba 64 anni, Vladimiro Vida 45 anni, Guendalina Mognato 60 anni, Filippo Ghidini 29 anni e  Alessandra Rancan 28 anni. Quella mattina del 10 dicembre erano tutti presenti nella sala operatoria, dove Daniele Zanon è stato sottoposto all'intervento di rimozione delle barre dal petto. Una operazione di media difficoltà e che sarebbe dovuta durare dalle tre alle quattro ore. Invece qualcosa è andato storto. Lo studente ha avuto una importante emorragia ed è entrato in coma. È stato trasferito alla rianimazione del reparto Gallucci, ma dopo avergli somministrato 140 sacche di sangue alle 10.30 di martedì 11 dicembre il giovane è stato dichiarato morto. I genitori, papà Dario e mamma Alessandra Cabrele difesi dall'avvocato Ernesto De Toni, mercoledì mattina sono andati alla stazione dei carabinieri di Limena dove hanno presentato denuncia indicando ai militari chi, secondo loro, sarebbe stato il responsabile del decesso di loro figlio. Da qui sono scattate le indagini da parte della Procura, che hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati di cinque medici.

IL SEQUESTROGli inquirenti, in questi giorni, hanno sequestrato il video in cui viene effettuato il riscontro diagnostico sul cadavere del 17enne. È un esame del tutto identico a una autopsia e con un fine meramente scientifico. Tuttavia l'autorità sanitaria, secondo una prima ricostruzione dei fatti, non avrebbe dovuto procedere in tal senso perchè il legale della famiglia dello studente morto aveva spedito una diffida a toccare il corpo. Diffida che è finita nel fascicolo delle indagini, che al momento sono solo all'inizio. Intanto oggi pomeriggio alle 15 nella chiesa parrocchiale della frazione di Taggì di Sopra sarà celebrato il funerale di Daniele. 
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