Crocetta chiede 10 milioni
a L'Espresso per il caso Borsellino

Crocetta chiede 10 milioni a L'Espresso per il caso Borsellino
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Martedì 21 Luglio 2015, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 12:49
PALERMO - «Faremo un'azione civile risarcitoria chiedendo a L'Espresso 10 milioni di danni». L'ha detto in conferenza stampa, a Palermo, il legale del governatore siciliano Rosario Crocetta, a proposito della presunta intercettazione su Lucia Borsellino pubblicata dal settimanale.



«Ogni giorno l'ipotesi su questa intercettazione, che non esiste, cambia - ha spiegato l'avvocato Vincenzo Lo Re - Siamo passati dalla Procura di Palermo a quella di Caltanissetta, domani arriverà a Roma e poi a Milano. Posso solo prendere atto che tra il Procuratore Lo Voi e l'Espresso, io non ho dubbi su chi credere. Se Crocetta avesse sentito una frase del genere avrebbe reagito in malo modo, perché se Crocetta ha un difetto è quello di parlare anche troppo. Supponiamo che Tutino abbia detto che 'Lucia se ne deve andare', neppure in questo caso sarebbe stato zitto».



E aggiunge: «Se questa intercettazione dovesse esistere, ma ne dubito fortemente, qualcuno, che si autodefinisce servitore dello Stato e che e invece è un depistatore, trovi il modo ufficiale di farla pervenire, anche in forma anonima, in mancanza di questo, l'intercettazione non esiste».



Oltre all'azione risarcitoria nei confronti de L'Espresso, il legale di Rosario Crocetta ha annunciato querela in sede civile per "Il fatto quotidiano" e per il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, con la richiesta di un milione di euro di risarcimento per l'articolo in cui Antonio Presti chiamerebbe il governatore «bottana». Una denuncia in sede penale è stata annunciata da Lo Re nei confronti del senatore Maurizio Gasparri per le sue dichiarazioni ritenute diffamatorie su Crocetta dopo la vicenda della telefonata pubblicata da "Il Tempo".



Intanto centinaia di precari, forestali, disoccupati e si sono radunati davanti Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione, per manifestare il proprio disagio di fronte alla situazione d'impasse della politica in Sicilia dopo il caso Tutino-Crocetta. «Mentre la politica fa strategie il popolo affamato scende in piazza - dice il coordinatore provinciale di Forza Italia Vincenzo Figuccia - Renzi e il Pd si occupano dei siciliani solo quando capiscono che il consenso è calato a picco».

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