Crisi di governo, il duello finale. Il premier: «Se Iv rompe non rientra». L'ipotesi: crisi-lampo con rimpasto. Irritazione del Quirinale

Crisi di governo, il duello finale. Il premier: «Se Iv rompe non rientra». L'ipotesi: crisi-lampo con rimpasto. Irritazione del Quirinale
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Mercoledì 13 Gennaio 2021, 09:28

Il via libera al Recovery Plan di questa notte non allontana affatto lo spettro di una crisi di governo. Italia Viva oggi potrebbe annunciare le dimissioni delle sue due ministre. Il premier Conte ha fatto sapere che in caso di crisi «sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con Iv». Avvertimento chiaro che non sembra spaventare il leader Matteo Renzi: «Se il presidente del Consiglio è convinto di avere i numeri va bene così, noi si va all'opposizione».

Renzi nega di volere un posto nel governo, alla trasmissione di RaiTre Cartabianca annuncia: «Hanno trovato i voti, sarà Mastella a tenere in piedi Conte.

Io non ci sto a stare in un governo che sperpera i soldi dei nostri figli». Ma c'è chi parla di una spaccatura nel gruppo renziano e di una pattuglia di senatori di Fi pronti a sostituire Iv in maggioranza. Operazione rischiosa e dagli esiti incerti. Per questo si continua ancora a trattare sotto gli occhi vigili e preoccupati del Quirinale.

Le dimissioni delle ministre di Italia viva, la conta dei voti in Parlamento, una crisi al buio: tutti scenari che potrebbero indebolire troppo il governo alle prese ancora con una devastante crisi pandemica ed economica. La trattativa ruota intorno a un nuovo patto di legislatura, con dimissioni lampo del premier e la consegna della nuova lista dei ministri. «Vogliamo il Mes non il Meb», fa battute Renzi, giocando tra il prestito europeo per la Sanità e il Meb (Maria Elena Boschi come ministro).


Conte potrebbe presentarsi già oggi al Colle chiedere due giorni per la verifica, poi tornare da Mattarella per rassegnare le dimissioni con in mano la lista dei nuovi ministri. Il rimpasto potrebbe prevedere ministeri di peso a Iv, lo spacchettamento di Infrastrutture e Trasporti, la delega ai Servizi segreti lasciata da Conte al ministro Lamorgese. L'alternativa sarebbe la caduta di Conte e un governo istituzionale, improbabili le elezioni a giugno.


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