Prima i crampi al pollice poi la terribile scoperta: una malattia incurabile dei motoneuroni che le ha lasciato solo pochi mesi di vita.
Alisa Maclom-Hutton ha capito per la prima volta che qualcosa non andava quando ha iniziato a soffrire di crampi ai pollici mentre pettinava sua figlia. Nel 2013, dopo aver perso l'uso del braccio, le viene diagnosticata una malattia dei motoneuroni che l'ha costretta a rinunciare al suo lavoro, ha riferito il Manchester Evening News.
Dal crampo al pollice alla malattia dei motoneuroni
«Quando il dottore mi ha detto che avevo una malattia dei motoneuroni (Mnd) non sapevo nemmeno cosa fosse - spiega la 39enne - la situazione stava inoltre degenrando e la mia prospettiva di vita non era proprio rosea. Sono tornata a casa stordita con in mano un volantino su Mnd e praticamente mi è stato detto che non potevano fare nulla. Sono arrivata a casa e stavamo facendo installare una nuova caldaia e c'erano tutti gli uomini del gas e sono uscita fuori e mi sono seduta sotto la pioggia e ho pianto. Penso di essere rimasta lì tutta la notte».
Cosa sono le malattie dei motoneuroni?
Le malattie dei motoneuroni sono caratterizzate da un deterioramento progressivo delle cellule nervose implicate nel movimento muscolare. Ciò determina a sua volta un deterioramento dei muscoli stimolati da questi nervi, che s'indeboliscono e non sono più in grado di funzionare normalmente. Così questa malattia limitante colpisce la capacità del malato di camminare, parlare, mangiare e infine respirare. Le più note malattie del motoneurone sono: la Sla, la sclerosi laterale primaria, l'atrofia muscolare progressiva, la paralisi bulbare progressiva e la paralisi pseudobulbare. Attualmente, di tutte queste patologie i medici ignorano le precise cause.
I difficili momenti
«Poi è arrivato il momento che temevo di più: dirlo a mia figlia di sei anni e non terrorizzarla allo stesso tempo».
Ricorda così quei momenti Alisa. «In qualche modo l'ho fatto e ho fatto un patto con lei che non sarei morta.
Lei non si arrende
Secondo i medici le restano sei mesi di vita, ma lei continua a lottare e a pensarla diversamente: ha detto che intende vivere abbastanza a lungo per vedere una cura per la sua malattia devastante. «Ho un documento che dice che ho meno di sei mesi di vita, tuttavia non io non ascolto queste cose. Sopravviverò abbastanza a lungo finché qualcuno non troverà la cura giusta per salvarmi. Il mio spirito è ancora così forte e non può essere spezzato così facilmente. Mia figlia Isabella è stupenda dentro e fuori, così educata, davvero divertente e semplicemente adorabile con cui stare, quindi rimarrò nei paraggi». È partita ora una raccolta fondi per acquistare una nuova sedia a rotelle alla donna e per cercare di aiutare economicamente la figlia visto che lei non può piu' sostenere le spese.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout