Vaccino Covid, il mercato nero con i residui delle siringhe usate. Il Viminale: «Pericolo infiltrazioni mafiose»

Vaccino Covid, arriva anche il mercato nero delle dosi. Il Viminale: «Pericolo infiltrazioni mafiose»
Vaccino Covid, arriva anche il mercato nero delle dosi. Il Viminale: «Pericolo infiltrazioni mafiose»
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Mercoledì 6 Gennaio 2021, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 13:36

Neanche il tempo di organizzarsi e somministrare le prime dosi del vaccino contro il Covid e in Italia rischia di aprirsi un vero e proprio mercato nero, clandestino, per chi intende immunizzarsi senza aspettare i tempi previsti dalle campagne vaccinali. Nel Lazio, la regione italiana che ha già somministrato la maggior parte delle dosi ricevute una settimana fa, sono infatti partiti dei controlli a sorpresa negli ospedali.

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Come spiega Lorenzo De Cicco per Il Messaggero, i carabinieri del Nas sono già intervenuti in almeno quattro ospedali di Roma per controllare eventuali discrepanze tra le quantità annotate nei registri delle somministrazioni e quanto prelevato dalle singole fiale del vaccino realizzato da Pfizer e BioNTech. Il sospetto è che, mentre medici e infermieri lavorano senza sosta per inoculare più dosi nel minor lasso di tempo possibile, qualche collega infedele possa impadronirsi di qualche goccia avanzata per rivenderla clandestinamente.

Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma, ha accolto con favore le ispezioni dei Nas negli ospedali: «Indagini sacrosante, chi fa giochetti nascosti con le fiale del vaccino Covid danneggia tutti, perché ogni goccia che non va ai pazienti in lista è una goccia sprecata».
Il vaccino attualmente utilizzato in Italia, in attesa dell'approvazione e della distribuzione degli altri, prevede l'uso di una siringa da 3 millilitri, con cui si preleva il liquido di diluizione da iniettare poi nel flacone multidose. Ogni singola persona dovrebbe ricevere 0,3 millilitri di vaccino e qualche goccia sul fondo rimane.
I controlli dei carabinieri del Nas sarebbero partiti proprio dopo la segnalazione di alcuni medici: il sospetto è che qualcuno si sia appropriato dei residui delle fiale somministrate per poi metterli insieme, creando così nuove dosi da rivendere sul mercato nero.

Quello del mercato nero del vaccino è una grande occasione per fare affari, sia per medici senza scrupoli che per vere e proprie organizzazioni criminali.

Sul dark web, in Italia e non solo, sono già in vendita alcune fiale, che possono arrivare a costare fino a mille euro. Il Ministero della Salute, ovviamente, sconsiglia di ricorrere a questa pratica per accaparrarsi una dose di vaccino: meglio aspettare il proprio turno, anche perché l'accumulo di residui e l'impossibilità di certificare il prodotto rischiano di rendere le fiale non solo inefficaci, ma anche molto pericolose per la salute.

Anche il Ministero dell'Interno, poche ore fa, ha avvertito che dietro questo business dei vaccini ci sia un rischio molto concreto di infiltrazioni della criminalità organizzata. I controlli dei Nas direttamente negli ospedali, tra l'altro, sono forse l'arma più efficace, perché spesso è impossibile risalire ai responsabili delle pagine sul dark web in cui vengono vendute clandestinamente dosi di vaccino di dubbia provenienza.

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