Scuola, tamponi salivari per tornare dopo Pasqua. Ma il Lazio torna in classe già da martedì

Scuola, tamponi salivari per tornare dopo Pasqua. Ma il Lazio torna in classe già da martedì
di Lorena Loiacono
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Venerdì 26 Marzo 2021, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 08:23

Tornare in classe, dopo Pasqua, con lo zaino sulle spalle e il certificato del tampone negativo nella tasca. La Scuola si prepara a tornare in presenza, dove possibile, e lo fa alzando le misure di sicurezza. Il Governo sta infatti valutando la riapertura delle scuole dell'infanzia e le elementari e della prima media, anche in zona rossa. Una decisione che riporterebbe tra i banchi milioni di studenti ora a casa, in didattica a distanza, visto che nel frattempo anche alcune Regioni, come il Lazio, stanno per passare (martedì prossimo) in zona arancione e riapriranno quindi, da qui al dopo Pasqua, gradualmente tutte le scuole.

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Le Regioni dovrebbero quindi effettuare il maggior numero di tamponi veloci tra gli alunni, prendendo in considerazione anche quelli salivari facili da effettuare tra i bambini. Si tratterebbe di effettuare un test rapido che, come sottolineato dagli esperti dello Spallanzani, potrebbe essere ripetuto una volta a settimana e garantire così lo screening continuo degli studenti.

Ma i docenti? Su questo fronte tuona Marcello pacifico, segretario dell'Anief: «Ammesso che si riescano finalmente a monitorare gli alunni, come si tutelerebbe allo stesso modo il personale, considerando che solo poco più della metà è stato vaccinato e che un docente su tre ha più di 55 anni?». Il dibattito sul rientro è, quindi, più che mai aperto: la Fondazione Gimbe ha avvisato che è ancora presto per parlare di riapertura delle scuole dopo Pasqua. I numeri di fatto ancora non lo consentono e quelli di ieri, con 24mila positivi e 460 morti, sono ancora troppo alti. E' necessario anche valutare differenze importanti: i ragazzi delle superiori, utilizzando i mezzi pubblici, potrebbero essere più a rischio per i contagi.


Ma i bambini, nella maggior parte dei casi, non prendono bus per andare a scuola e sembrano avere una marcia in più contro il virus: uno studio dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, condotta insieme all'Università di Padova e all'istituto zooprofilattico di Venezia, ha dimostrato infatti che i bambini neutralizzano meglio il Covid ed hanno una minore capacità infettiva. Quindi reagiscono meglio alla malattia, rispetto agli adulti, e la trasmettono meno.


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