L'Italia è il primo Paese dell'Ue a rifiutare l'export delle dosi di vaccini di AstraZeneca. Secondo quanto si apprende a Bruxelles, venerdì le autorità italiane hanno notificato alla Commissione europea la decisione di bloccare l'export di una partita di vaccini della casa farmaceutica prodotte nello stabilimento di Anagni e destinate all'Australia. Roma ha proposto il suo diniego all'export delle dosi di AstraZeneca dopo aver considerato il permanere della penuria di vaccini nella Ue e in Italia, dei ritardi nelle forniture dei vaccini anti-Covid da parte di AstraZeneca, oltre all'elevato numero di dosi oggetto della richiesta di autorizzazione all'esportazione (oltre 250mila) rispetto alla quantità di dosi fornite finora all'Italia, e più in generale, ai Paesi dell'Ue. Unito al fatto che il Paese destinatario della fornitura - l'Australia - non è un Paese vulnerabile. Le dosi sequestrate verranno ora ridistribuite all'interno dell'Ue.
La competente autorità italiana, viene spiegato, ha ricevuto una richiesta di autorizzazione all'esportazione di vaccini anti COVID-19 da parte di AstraZeneca.
Secondo quanto previsto dallo stesso Regolamento, l'Italia ha quindi inviato la proposta di decisione di non autorizzazione formulata a livello nazionale alla Commissione europea che ha l'ultima parola, dal momento che ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 5, lo Stato membro è tenuto a decidere in merito alla richiesta di autorizzazione «conformemente al parere della Commissione». La proposta italiana di diniego dell'autorizzazione ha incontrato il favore della Commissione europea, che mantiene un quadro aggiornato e onnicomprensivo delle richieste di esportazioni di vaccini anti Covid-19 e dei corrispondenti impegni delle case farmaceutiche assunti nel quadro dei richiamati accordi di pre-acquisto, e non ha obiettato alle valutazioni formulate dall'Italia. Di conseguenza, il ministero degli Esteri ha provveduto ad emanare formalmente il provvedimento di diniego all'esportazione, lo stesso giorno in cui la Commissione ha informato l'Italia che concordava con il provvedimento in oggetto.